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Cultura e Spettacoli
Intervista

Lucio Pellegrini: «Nel mio film una storia di relazioni»

Nelle sale “Gioco pericoloso” del regista astigiano, con Elodie, Eduardo Scarpetta e Adriano Giannini – «Tra cinema e televisione il linguaggio si è uniformato»

È uscito nelle sale “Gioco pericoloso”, il nuovo film del regista astigiano Lucio Pellegrini.
Dopo diverse commedie, a partire da “E allora mambo!” del 1999 fino a “E’ nata una star?” del 2012, Pellegrini torna nelle sale con un film che, a differenza del passato, propone alcuni elementi di thriller.
“Gioco pericoloso” racconta infatti la relazione tra Giada e Carlo (Elodie e Adriano Giannini). Lei ballerina professionista, lui scrittore in crisi, in cerca di ispirazione. La coppia è tanto complice quanto intima ed entrambi sono determinati e dediti alla carriera. Quando Carlo incontra Peter Drago (Eduardo Scarpetta), giovane artista che vuole affermarsi nel mondo dell’arte contemporanea, ne rimane affascinato e lo presenta a Giada. Ma lei, alla vista di Peter, ha una reazione inaspettata e cerca di allontanarlo perché potrebbe far riemergere un suo oscuro passato. La verità, però, trova sempre un modo per riemergere…
Lucio, con questo titolo si discosta in parte dai titoli precedenti…
Rispetto alle commedie per il cinema sì, ma “Gioco pericoloso” non è così diverso dai titoli che ho proposto per la televisione negli ultimi anni, in particolare la serie “Il miracolo” con Niccolò Ammanniti, firmata per Sky, che presenta questi toni.
A questo proposito, comunque, preferisco non fare distinzioni: considero i miei film parte di un percorso unico, siano essi per il cinema (ambito che mi vede assente da alcuni anni) o per la televisione. Anzi, penso che il linguaggio si sia abbastanza uniformato nel tempo.
Un esempio? Il film su Carosone, che ho diretto, non è uscito nelle sale a causa della pandemia ed è andato in onda in televisione.
Come descrive “Gioco pericoloso?”
E’ una storia che parla di relazioni. Alla base c’è il processo creativo che riguarda tutti i personaggi. Personaggi che sono coinvolti da una parte in relazioni interpersonali, dall’altra in una situazione abbastanza pericolosa in cui riescono a trovare la linfa per essere creativi.
Il film presenta quindi atmosfere del thriller e qualche elemento noir.

Protagonisti e ambientazione

I protagonisti sono Elodie, Adriano Giannini ed Eduardo Scarpetta. Perché ha scelto proprio loro?
Per ricoprire il ruolo della protagonista, che è una ballerina, cercavo un’attrice che avesse queste capacità. Elodie le possiede naturalmente. Così l’ho coinvolta, lavorando con lei per rendere al meglio anche la parte relativa alla recitazione: un compito semplice perché, pur essendo una novizia nel cinema, dimostra molto impegno. Sono quindi convinto che, se vorrà essere attrice, riuscirà molto bene in futuro.
Con gli altri due protagonisti, invece, avevo già lavorato. Terminato il copione ho pensato subito a loro perché mi sembravano gli attori più adatti ad intepretare questi ruoli.
Quando e dove è stato girato il film?
Da settembre a novembre 2024 tra Roma, Circeo e Litorale romano.
La storia è ambientata in un luogo di mare fuori stagione, per cui abbiamo scelto luoghi dalla natura prorompente.

Il rapporto col pubblico

Come è stato accolto finora?
E’ un thriller che parla di processi creativi, ma la distribuzione l’ha venduto più che altro come un un thriller puro, cosa che non è. Di conseguenza alcuni sono rimasti spiazzati, altri entusiasti.
Comunque se il film divide a livello di opinioni va anche meglio.
Ad essere sincero, poi, mi interessa maggiormente il tipo di discussione che suscita tra il pubblico, tanto che cerco di organizzare numerosi incontri e proiezioni in tutta Italia. Incontri che per me rappresentano un arricchimento.
L’ha presentato anche ad Asti…
Sì, Asti ha rappresentato una delle prime tappe essendo casa mia, un luogo del cuore anche se vivo a Roma da tanto tempo.
E’ stato come sempre un incontro con una platea affettuosa, con cui si chiacchiera in modo intelligente, promosso dal cinecircolo Vertigo. Associazione che, mi piace ricordarlo, ha dato vita all’Asti International Film Festival, che ho visto nascere, cui i colleghi, attori e registi, partecipano sempre con entusiasmo. Un festival serio promosso da gente appassionata.

I progetti futuri

Nel 2022 ha scritto il suo primo libro, il romanzo “La linea”. Ha in programma una seconda pubblicazione?
Sto lavorando ad un altro romanzo ma, mentre quando mi occupo di film e serie televisive sono veloce, in questo caso lavoro più lentamente. Comunque spero di portarlo a termine tra un paio d’anni.
E per quanto riguarda la televisione?
Non posso dire nulla, perché ho in cantiere due progetti che sono ancora vaghi.
Infatti è stato talmente veloce il processo di questo film, uscito prima di quanto pensassi, che non sono ancora sintonizzato su altri incarichi.
Dei recenti progetti con la televisione, quale le ha dato più soddisfazione?
Il film “Carosello Carosone”, grazie a cui ho lavorato molto piacevolmente sulla musica, e la serie televisiva “Il nostro generale”, incentrata sui nuclei antiterrorismo e sulla figura del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. In questo caso ho trovato molto interessante focalizzare l’attenzione su fatti storici di cui ho ricordi legati all’infanzia, quando percepivo la tensione del periodo.

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