Non una commemorazione, ma un incontro tra amici che condividono la stessa passione.
Questo il senso dell’evento che si è svolto sabato scorso alla Biblioteca Astense in memoria del fumettista Luigi Piccatto, mancato un anno fa. Torinese di nascita, si era poi trasferito a Castagnole Lanze. E’ ricordato come uno dei disegnatori più prolifici di Dylan Dog, oltre che tra i più stimati fumettisti della Sergio Bonelli Editore.
I relatori
Ospiti del pomeriggio, moderato dal giornalista Guido Tiberga, sono stati Cristiano Spadavecchia e i fratelli Renato e Walter Riccio, allievi del disegnatore. Presenti in sala, tra gli altri, i figli e la sorella Gabriella, il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore Paride Candelaresi.
Ad introdurre i tanti ricordi sono state le immagini portate da Cristiano Spadavecchia, suo primo allievo, tra cui alcune tavole, come quella del loro primo lavoro ufficiale in Bonelli editore per “Magico vento”. «Con Luigi avevo cominciato a lavorare tra il ’98 e il ’99 – ha ricordato il fumettista – anche se il primo incontro era già avvenuto sette anni prima. Un periodo in cui non c’erano computer e telefono cellulare ed era tutto bellissimo». Parole di riconoscenza e di stima, quelle di Spadavecchia. «Luigi era una persona alla mano, accomodante e disponibile – ha sottolineato – ma sul lavoro pretendeva molto. Il suo incontro fu decisivo per la mia carriera: infatti, anche se i primi mesi furono molto faticosi, la strada più sensata fu mettermi a lavorare con lui».
Un compito lungo e di pazienza, quello del fumettista, ma nello stesso tempo veloce, dove è indispensabile mantenere un certo ritmo. «Io mi sentivo una “500 scassata” di fianco a una Ferrari – ha detto con il sorriso Spadavecchia – ma piano piano, vedendo Luigi lavorare, mi si “accendevano lampadine”, capivo cose».
I ricordi
Luigi Piccatto è stato un disegnatore abile e geniale, un artista e uno sportivo, fumettista e fondatore – con Enzo Armando e Luigi Vercelli – della Scuola di fumetto di Asti. «Uno dei più grandi insegnamenti avuti da Luigi – ha aggiunto Renato Riccio – è stato quello di capire l’importanza di arrivare in modo chiaro al lettore».
Un ricordo è giunto anche da Elena Pianta, illustratrice e disegnatrice astigiana (ora trasferita a Pordenone), che ha insegnato alla Scuola di Fumetto e che per tre anni ha diviso lo studio con Piccatto. «Era un uomo dal carattere forte e dalle idee chiare, aveva la capacità di intuire il talento nelle persone del suo team e di impostarlo in modo che funzionasse». Durante l’evento è intervenuto anche l’avvocato Stefano Grimaldi, vicepresidente dell’associazione “Tested bosk” che promuove il territorio attraverso il fumetto.
Prima dell’incontro, invece, è stata inaugurata una mostra di illustrazioni realizzate da allievi della Scuola. Curata da Marco Avoletta e Silvia Serpi, è intitola “Marcovaldo a fumetti”.