Giovedì 18 dicembre, alle 20.45 al Teatro Alfieri di Asti, nuovo appuntamento “extra” rispetto alla stagione teatrale in corso: in scena Maurizio Colombi, protagonista di “Caveman”, con la regia speciale di Teo Teocoli.
Il monologo, nato negli Stati Uniti nel 1995 dalla penna del commediografo Rob Becker, ha fatto il giro del mondo coinvolgendo oltre quaranta Paesi e oltre dieci milioni di spettatori.
In Italia ricopre il ruolo di protagonista Maurizio Colombi – attore, nonché regista di noti musical come “Peter Pan” e “Sapore di mare” – che ha vinto nel 2013 il titolo di “Best Caveman in the world”.
Il tema cardine è l’eterno incontro/scontro tra uomo e donna, con l’analisi dei difetti e le diverse modalità di pensiero e azione. Rispetto al testo originale Colombi ha arricchito i contenuti affrontati per portare a riflettere sui cambiamenti nelle coppie e nell’identità di genere degli ultimi decenni, toccando argomenti più attuali e inclusivi su tutti i rapporti, compresi quelli LGBTQ+. Si esplora come la tecnologia abbia influenzato le dinamiche relazionali, trattando temi come l’uso dei social media, le app di incontri e la comunicazione digitale, che hanno rivoluzionato il modo in cui le persone si conoscono e interagiscono.
Le parole di Colombi
Colombi, che sarà accompagnato sul palco da una band live, dichiara: «Spesso mi domandano perché il pubblico torni a vedere lo spettacolo. Io credo dipenda dal fatto che è diventato un appuntamento irrinunciabile per ridere, confrontarsi e riflettere. Ogni anno che passa noi ci evolviamo, cresciamo. Dopo vent’anni anche io sono più che invecchiato, “geneticamente modificato”, e porto sul palco la difficoltà comica dei Boomers come me, della Generazione X e dei Millennials alle prese con la Generazione Alpha. Sono mondi sempre più lontani, con i quali parlare di amore e sesso è sempre diverso, ma al contempo esilarante».
«E poi, ragazzi, ascoltatemi: da statistica sembra che dopo aver visto il mio spettacolo due coppie di fidanzati su tre appianino i dissapori e addirittura si sposino. Astigiani, che aspettate?».
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