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Moda, design e creativitàMade in Italy a Palazzo Mazzetti
Cultura e Spettacoli

Moda, design e creatività
Made in Italy a Palazzo Mazzetti

Il racconto dell’Italia che ce l’ha fatta ad uscire dalla crisi del Dopoguerra, un racconto tra opere d’arte, abiti d’alta moda, tecnologie, architetture, cinema, letteratura, televisione e

Il racconto dell’Italia che ce l’ha fatta ad uscire dalla crisi del Dopoguerra, un racconto tra opere d’arte, abiti d’alta moda, tecnologie, architetture, cinema, letteratura, televisione e design che sono nati e si sono affermati nel mondo tra il 1945 e il 1970, affiancati dalle interpretazioni dei dati statistici Istat. Si presenta così l’attesa mostra “La Rinascita. Storie dell’Italia che ce l’ha fatta", che si inaugura venerdì alle 18.30 a Palazzo Mazzetti (è atteso anche il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini) e resterà aperta fino al 3 novembre.

Il Comitato Scientifico della mostra promossa da Fondazione CrAsti, Palazzo Mazzetti e Comune di Asti, è coordinato da Davide Rampello. Si sono affrontate «in maniera trasversale tutte le discipline e le aree di progetto che sono state protagoniste di questa rivoluzione, generando prodotti culturali, industriali e seriali, ma anche grandi progetti infrastrutturali, tuttora al centro del racconto della nostra nazione».

“La Rinascita”, questa è la particolarità dell’esibizione astigiana, si snoda lungo tre palazzi storici del centro della città, eccezionalmente aperti e visitabili in un unico percorso urbano.
Ecco di seguito il percorso suggerito per la visita della Mostra.

Palazzo Mazzetti

Uno dei più importanti edifici storici della città, sede del museo e pinacoteca civica, ospita in circa 1.000 metri quadrati, la parte di mostra suddivisa in quinquenni che racconta la storia dell’affermarsi di prodotti originali italiani che diventano veri e propri status globali come il pneumatico Cinturato Pirelli, la macchina per scrivere Lettera Olivetti. Accanto a questi prodotti, simboli della trasformazione della quotidianità e della produttività italiana, anche le opere d’arte figurativa, i capi di alta moda, il design, l’architettura.

Palazzo Alfieri

La Casa Natale di Vittorio Alfieri, edificio simbolo dell’identità astigiana, chiusa per anni, finalmente può riaprire come nuova sede espositiva, ospitando i focus sul diffondersi della comunicazione di massa, della televisione nelle abitazioni e della radio Il piano nobile del palazzo, aperto straordinariamente, ha anche come ospiti eccezionali sedici grandi arazzi, prodotti dall’Arazzeria Scassa, nata negli anni sessanta. Ugo Scassa, il fondatore, ha voluto creare arazzi per interpretare l’arte di grandi pittori moderni con la forma di tessitura più antica: quella dell’alto liccio.

Palazzo Ottolenghi

A Palazzo Ottolenghi invece l’onore di raccontare il periodo della Rinascita nel ricordo e nei racconti della città di Asti, seguendo le poetiche testimonianze delle canzoni di Paolo Conte, cantautore astigiano celebre nel mondo. La mostra si apre con gli ultimi giorni di guerra, prosegue con i ricordi d’infanzia di Paolo Conte della notte prima della liberazione e, attraverso suggestioni , fa rivivere particolari atmosfere e conduce il visitatore in un percorso, quasi visionario, fatto di notizie, cultura, musica, ballo, ascolto , per traghettarlo nel presente e farlo approdare nel futuro.

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