Arriva a Moncalvo la mostra itinerante “Non crederci! Se ti tratta male e poi ti dice: non lo farò più…”. Dieci pannelli (nella foto) contro la violenza sulle donne troveranno posto da martedì 20 a venerdì 23 giugno nel Municipio di Moncalvo, nel corridoio del piano terra, punto di passaggio degli utenti, per dare massima visibilità all’iniziativa.
L’esposizione del progetto “SOS donna” è finalizzata, in particolare, a smascherare le bugie degli uomini maltrattanti (“Saprò controllare la mia gelosia”, “Prometto, smetterò di seguirti”, “Ti ho fatto paura? Non volevo”) opponendo alle loro false promesse la realtà dei dati. Il 64% delle donne che subisce violenza non ne parla, mentre nel 63% dei casi lo stupro viene commesso dal proprio partner.
La mostra fornisce indicazioni per un aiuto immediato alle vittime di violenza e fa conoscere il “Programma Umano” per il recupero degli uomini maltrattanti attivo alla Croce Rossa astigiana.
Ideata da Laura Nosenzo e Giorgia Sanlorenzo, la mostra trova a Moncalvo, come ricorda l’amministrazione comunale che collabora al suo allestimento, terreno fertile: qui da anni le associazioni “Rinascita” e “Libera” stanno lavorando al progetto di Cascina Graziella, bene confiscato alla mafia, al cui interno la Casa delle Rose è finalizzata ad accogliere le vittime di violenza.
A Moncalvo ha anche sede l’associazione “Mani Colorate”, guidata da Piero Baldovino responsabile del progetto SOS donna, che da anni offre supporto psicologico, pedagogico e legale alle vittime di bullismo e cyberbullismo e più di recente, tramite la Rete Dafne, alle vittime di ogni tipo di reato.
Durante la mostra sarà distribuito materiale informativo, mentre chi vorrà potrà scrivere i propri pensieri, o mettere il proprio nome, sulle lenzuola dismesse dall’ospedale Cardinal Massaia di Asti trasformate in un grande registro delle firme. Già centinaia gli scritti raccolti ad Asti, Castagnole Lanze, Fontanile e Villafranca.
Ingresso libero dalle 10.30 alle 12.30.
“Non crederci!” è stata realizzata in collaborazione con il Centro antiviolenza L’Orecchio di Venere e il sostegno del Consiglio regionale (Consulta delle Elette e Consulta Femminile), Asl AT, Cisa Asti Sud, Cogesa, Anci Piemonte, Soroptimist Club di Asti, Fondazione CRAT, Banca di Asti.