Trentacapre è il toponimo immaginario di un piccolo paese della provincia italiana, un posto tranquillo abitato da gente quieta e bonaria. Alla guida della comunità un sindaco dotato di buon senso, e l’Amilcare, assurto a punto di riferimento dei trentacapresi a seguito della sua prodigiosa morte e resurrezione. Succede che un bel giorno, dopo che una serie di rogne si sono abbattute sulla piccola comunità mettendo a rischio la pazienza del sindaco, un’altra rogna di ben altra portata investe di petto l’amministrazione e i trantacapresi tutti.
Il sindaco di Milano, insieme ad altri 4.520 primi cittadini del Paese, ha infatti denunciato che lo Stemma e il Gonfalone di Trentacapre hanno misure irregolari, non risparmiando del problema nemmeno il presidente della Repubblica. Su questo si sviluppa il romanzo ricco di una comicità d’altri tempi con personaggi dalla semplicità disarmante che sembrano provenire da un’altra epoca.
L’autrice dialogherà con Piercarlo Negro, presidente della Pro Loco. Al termine si potrà assaggiare la torta Capra, il dolce tipico di Trentacapre (la cui tradizione non è mai esistita) nella variante con nocciole.