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Cultura e Spettacoli
Intervista

Mr. Rain: «La musica? Un modo per raccontarmi alle persone che ho intorno»

Tra i protagonisti di Astimusica con una tappa del suo tour estivo – Al centro una scaletta con 25 brani: «Rappresentano momenti di svolta nella mia carriera»

«La musica è sempre stata un modo per raccontarmi alle persone che ho intorno».
Parola di Mr. Rain, al secolo Mattia Balardi, che farà tappa con il suo tour estivo il 15 luglio in piazza Alfieri nell’ambito del festival Astimusica.
Cosa si devono aspettare i fan da questo concerto?
Non solo un insieme delle canzoni del mio ultimo disco, ma un concerto caratterizzato da una dimensione più ampia, perché proporrò i brani che hanno rappresentato momenti di svolta della mia carriera, per un totale di 25 pezzi, dall’inizio ad oggi.
Comincerò con brani come “Carillon” fino ad arrivare a “Supereroi”, “Due altalene” e altri titoli del nuovo disco. Sarà tutto suonato grazie alla band, costituita da sei componenti oltre a me. Un nuovo viaggio che non vedo l’ora di cominciare perché sarà speciale e unico. Quando sono in sala prove pre-live mi rendo conto che sta uscendo veramente bene.

L’ultimo album

Prima hai citato l’ultimo disco, uscito lo scorso marzo, dal titolo “Il pianeta di Miller”, in cui ha fatto una chiara citazione del film “Interstellar”.
Per quale motivo? Qual è il tuo legame con il film?
Innanzitutto è uno dei miei film preferiti. Detto ciò, ho scelto di fare questa citazione per il modo in cui racconta il tempo. Spesso ho percepito di viaggiare ad una velocità diversa rispetto al resto del mondo. Ero perennemente proiettato nel futuro, nelle cose che dovevo ancora fare, per cui mi perdevo tanti momenti da assaporare, da dedicare alle persone che amo, a me stesso e alla musica.
Mi sono quindi ripromesso di rallentare, godermi ogni istante e vivere il presente.
Quando hai scritto i brani?
Sono tutti successivi a “Supereroi”, la prima la canzone che mi ha dato la voglia e la forza di comporre tutte le altre, fino ad arrivare a “Due altalene”, che ne rappresenta l’eredità.
Per scrivere le canzoni da cosa prendi spunto? Sensazioni, fatti realmente accaduti, momenti di vita vissuta?
Soltanto da quello che vivo, ad eccezione di “Due altalene”, che rappresenta un caso particolare. Infatti, dopo “Supereroi”, è cambiato in parte l’approccio con il mio pubblico, perché la gente ha cominciato a cercarmi per confidarsi e raccontarmi di come il brano abbia rappresentato un momento di supporto e aiuto in un momento duro della vita. Così ho deciso di trascrivere e raccontare tutto ciò che mi hanno lasciato queste storie in una sola canzone. Ed è anche il motivo per cui ho partecipato al Festival di Sanremo: omaggiare coloro che avevano avuto il coraggio di confidarsi con me.
L’ultimo album propone anche due duetti, rispettivamente con Sangiovanni e Clara.
Come sono nate queste collaborazioni?
Per quanto riguarda Sangiovanni, ci conoscevamo di vista da due o tre anni. Personalmente l’ho sempre trovato molto creativo e interessante nel modo di fare musica. Quando ho scritto il ritornello de “La fine del mondo”, ho pensato subito di farglielo ascoltare perché secondo me era un buon compromesso tra i nostri due “mondi”. Gli è piaciuto subito, ci siamo trovati in studio e abbiamo ultimato il brano insieme. E’ stato un lavoro di squadra genuino e sincero. Poi ci siamo conosciuti meglio ed è nato un grande legame, tanto che ora siamo molto amici.
Con Clara è stato diverso. Avevo scritto il ritornello di “Un milione di notti”, che avevo cominciato a cantare, pensando però che, con una voce femminile, sarebbe stato ancora più magico. Allora l’ho mandato a lei, dato che entrambi pubblichiamo con Warner Music Italy, che ne è rimasta favorevolmente colpita, tanto che nel giro di pochi giorni mi ha spedito il provino.
Una volta ascoltato, ho pensato che era davvero la persona giusta perché ha un timbro spettacolare che ha reso il tutto più commovente.

I progetti in Spagna e i tour

Hai cominciato a dare vita a progetti anche in Spagna…
Tutto è partito da “Supereroi”. Un anno fa ho deciso di tradurre il brano dando vita alla versione spagnola con il cantante Beret. Da quel momento mi sono innamorato di quel Paese e ho cominciato a studiare la lingua.
Più trascorrevo tempo in Spagna, più mi innamoravo dell’ambiente e del clima che si respirava in studio di registrazione.
Così ho deciso di realizzare un disco di inediti in spagnolo. Un’esperienza che mi sta dando forza ad uscire dalla mia “comfort zone” e che sta influenzando molto anche il mio modo di fare musica in Italia, arricchendomi dal punto di vista professionale.
Da novembre comincerai il tour nei palazzetti?
Sì, l’ho aspettato per tanto tempo e non mi sembra vero. Ho sempre sognato di cantare al Forum di Assago e in altri palazzetti e già lo scorso novembre ho ricevuto un piccolo “assaggio”, dato che il giorno prima del mio compleanno, che cade il 19 novembre, ho cantato per la prima volta al Forum di Assago. Quest’anno replico, ma con più date nel Nord e Centro Italia, tra cui Milano, Roma, Firenze, Padova.
Come sarà la tua estate, invece?
Sarò protagonista di un tour estivo che si concentrerà principalmente al Sud (a parte Asti, La Spezia, Pordenone) e avrà una scaletta completamente diversa da quella del tour invernale, in modo da premiare il pubblico che mi segue in entrambe le tappe.
Pubblico che dopo i festival di Sanremo si è ampliato…
Sì, comprende dai bambini ai sessantenni, passando per i ventenni.

Il festival di Sanremo

In queste settimane si sta già parlando di Sanremo 2025. Farà parte del tuo calendario?
Sicuramente no. He preso parte a due festival di fila, che sono “forti” a livello fisico e mentale per ciò che accade in quella settimana e in seguito.
Al contrario, ho in mente di sviluppare altri progetti, per cui nel 2025 non parteciperò al festival.
Cosa è per te la musica?
E’ sempre stata un modo per raccontarmi alle persone che ho intorno, che amo e conosco. Sono molto introverso e ho sempre fatto fatica ad esprimermi quando avevo un problema.
Così ho imparato a sfruttare la musica in questo senso. Ogni canzone è come una lettera spedita a mio padre, mia madre, me stesso o la mia ragazza. E’ veramente la mia prima voce, l’unico mezzo con cui sono riuscito a raccontarmi e farmi conoscere come sono.

GLI ALTRI CONCERTI DEL FESTIVAL

Oltre alla serata con Mr. Rain, il 15 luglio, il festival Astimusica comprenderà altre cinque serate. L’apertura del festival è affidata l’11 luglio al comico Max Angioni, seguito il 12 luglio dal noto cantautore napoletano Gigi D’Alessio, e il 13 luglio da Renga e Nek. Dopo la pausa del 14 luglio per la finale degli Europei di calcio e il concerto di Mr.Rain il 15, spazio a Francesco De Gregori, che si esibirà con la sua band il 16 luglio, e al rapper VillaBanks il 17 luglio (opening act El Matador). La manifestazione è organizzata dal Comune di Asti grazie al sostegno degli sponsor (Banca di Asti, Asp, Iren, Massucco Noleggi, Centro servizi Liuzzi, Spazio4, Alfaform), cui si aggiunge il contributo della Fondazione CrAsti, e alle due realtà che hanno creduto nella manifestazione investendo nelle sei serate: Politeama Eventi e Audere Eventi.
I concerti cominceranno sempre alle 21 in piazza Alfieri. I biglietti sono disponibili su TicketOne e presso i punti vendita autorizzati.

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