Un omaggio al pittore Enrico Colombotto Rosso, ricordandone la fitta collaborazione con lo scenografo Eugenio Guglielminetti.
E’ lo scopo della mostra “Enrico Colombotto Rosso (Torino 1925 – Camino 2013). Realtà fantastica”, che sarà inaugurata domani (sabato) alle 17 nella sede della Fondazione Guglielminetti (corso Alfieri 375, Asti). Una esposizione allestita in occasione del centenario della nascita del Maestro, originale protagonista dell’arte e della cultura del Novecento.
L’artista
Formatosi negli anni Cinquanta nell’ambiente culturale torinese, sensibile alle tendenze Art Nouveau e alla Secessione viennese, Colombotto Rosso soggiornò a lungo all’estero per conoscere le tendenze d’avanguardia e sperimentare i linguaggi espressionisti.
Nell’immaginazione pittorica, la realtà e la condizione umana assumono la forza drammatica della quotidianità, della sofferenza e del dolore mediante timbri cromatici potenti e contrasti aspri.
Negli anni Novanta si trasferì definitivamente a Camino, ove si dedicò alla pittura e all’illustrazione per l’editoria, ordinando diverse antologiche.
La mostra è promossa dalla Fondazione Guglielminetti in collaborazione con Fondazione Asti Musei, Comune e Provincia di Asti, Fondazione CrAsti, Reale Mutua Assicurazioni e Banca Reale.
Dal fondo donato da Colombotto Rosso alla Fondazione Guglielminetti nel 2007 per la lunga collaborazione professionale con lo scenografo astigiano, sono stati selezionati trenta bozzetti ad acquarello, tempera e china su carta, realizzati tra il 1958 ed il 1971 per la scenografia cinematografica e teatrale.
Le sezioni espositive
La prima sezione espositiva, dedicata alla scenografia per il cinema, presenta quattordici disegni a china e acquarello su carta eseguiti da Colombotto Rosso nel 1958 per il produttore Dino De Laurentiis nell’ambizioso progetto cinematografico “La Bibbia”, con la prima sceneggiatura dei registi Robert Bresson, Orson Welles e Luchino Visconti, che abbandonarono per motivi tecnici la realizzazione, compiuta soltanto nel 1964 da John Huston.
La seconda sezione è dedicata agli allestimenti teatrali. Di suggestiva efficacia, in particolare, è la singolare interpretazione scenografica de “Le jeu du massacre” di Eugene Jonesco, che Colombotto Rosso creò per il Teatro Stabile di Torino nel 1971.
A commento della mostra, la sezione documentaria delinea i riferimenti culturali della pittura fantastica e onirica perseguita a Torino nei decenni Cinquanta e Sessanta, presentando opere grafiche di autori quali Filippo De Pisis e Felice Casorati, custodite presso le collezioni della Fondazione Guglielminetti.
La mostra, a cura di Marida Faussone e Giuseppe Orlandi, sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19 fino al 25 aprile.
Per informazioni: www.museidiasti.com.