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Dal Diavolo Rosso all'ArgentinaLa città applaude il suo cantautore
Cultura e Spettacoli

Dal Diavolo Rosso all'Argentina
La città applaude il suo cantautore

Fan, amanti della musica, curiosi e immancabili presenzialisti. La città in una piazza, questa sera (mercoledì). Le note di una “Ratafià” vestita a nuovo aprono “AstiMusica 20” all’ombra

Fan, amanti della musica, curiosi e immancabili presenzialisti. La città in una piazza, questa sera (mercoledì). Le note di una “Ratafià” vestita a nuovo aprono “AstiMusica 20” all’ombra della Cattedrale e dal microfono la voce roca del Maestro rompe il silenzio di un’attesa lunga oltre vent’anni. Tanti ne sono passati dall’ultima data astigiana di Paolo Conte, che nel frattempo ha continuato a portare sui palchi di mezzo mondo i suoi affreschi musicali. Ognuno tassello essenziale di una poetica che si nutre da sempre di miti, popolari e non, ricordi, reminiscenze o argute e fantasiose divagazioni testuali venate di jazz. Mondi lontani che si avvicinano e mescolano ai “nostri” in racconti che sembrano sfuggire alle maglie del tempo. Il concerto scorre piacevole tra vecchi classici (“Sotto Le Stelle Del Jazz”, “Alle Prese Con Una Verde Milonga”, “Aguaplano”, “Gli Impermeabili”) e episodi discografici più recenti (”Argentina”), mentre le declinazioni di “Snob” svelano un Conte più confidenziale di quanto non ci si ricordi. Nessuna interazione con il pubblico, però, nonostante calorosi applausi e due standing ovation. L’Avvocato, in un’ora e mezza di spettacolo abbondante, canta, suona, interpreta e presenta i suoi musicisti. Nulla più. Con un mix audio esterno cristallino, nel finale si ritagliano uno spazio anche “Via Con Me”, “Sijmadicandhapajiee”, “Tropical” e l’epica “Diavolo Rosso” sulla quale si librano i virtuosismi solistici dei musicisti della band. Strumentisti, anzi polistrumentisti, eccezionali: Nunzio Barbieri, Lucio Caliendo, Claudio Chiara, Daniele Dall’Omo, Daniele Di Gregorio, Luca Enipeo, Massimo Pitzianti, Piergiorgio Rosso, Jino Touche, Luca Velotti. Dieci elementi più uno, il Maestro. Una squadra perfetta. Massimo Cotto, per la prima volta sul palco di “AstiMusica” ad annunciare l’artista che vi sarebbe salito di lì a poco, ha affermato: «Di artisti così ne nasce uno ogni cento anni e noi abbiamo avuto il culo di essere nati nel suo stesso periodo». Difficile dargli torto.

Hip hop, folk e jazz
Dopo i concerti di Conte e Umberto Tozzi (ieri sera), “AstiMusica” prosegue questa sera (venerdì) con i Folkstone, band medieval rock originaria di Bergamo (ingresso gratuito). Domani, invece, largo all’hip hop di scuola italiana con il torinese Ensi (gratis). E mentre domenica tiene banco il Premio Faletti (vedi articolo correlato), lunedì arriva il primo appuntamento di “Monferrato Jazz Festival”, inserito nel cartellone di “AstiMusica” in collaborazione con il Circolo filarmonico astigiano. Protagonista il trombettista Paolo Fresu e la sua Brass Bang composta da Steven Bernstein, Gianluca Petrella e Marcus Rojas (15 euro). Info www.asp.asti.it

Luca Garrone

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