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Cultura e Spettacoli
Intervista

Paride Candelaresi: «Festival estivi, vi racconto le novità»

L’assessore comunale alla Cultura spiega come si stanno definendo i cartelloni, dall’anteprima jazz internazionale ad Astimusica (con meno date e più big)

Astimusica nella nuova location di piazza Alfieri, gli spettacoli amatoriali all’interno di AstiTeatro, l’operetta al centro di AstiLirica che si amplia ma anticipa gli eventi ad inizio luglio.
Sono alcune delle novità dei festival estivi su cui sta lavorando il Comune, come racconta l’assessore alla Cultura Paride Candelaresi.
Come assessorato siete impegnati a definire il cartellone estivo, anche quest’anno comprendente proposte diverse per rispondere ai differenti gusti del pubblico…
Esattamente. Ci tengo a premettere che esistono pochi capoluoghi di provincia in Piemonte che ogni estate offrono un cartellone che, in realtà, contiene al suo interno diversi cartelloni corrispondenti a diversi generi artistici. Bisogna cominciare, come astigiani, a non dare per scontato ciò che di bello si fa sul territorio.
Detto questo l’estate, per quanto ci riguarda, comincerà con Passepartout, il festival letterario promosso dalla Biblioteca Astense in programma dal 2 al 9 giugno, per continuare con AstiTeatro, AstiJazz, AstiLirica, Astimusica e terminare con Cinema Cinema, rassegna che chiude idealmente la stagione estiva, ma non per questo meno importante, anche perché longeva e molto apprezzata.

Il teatro

In passato era presente anche una rassegna di teatro amatoriale, che non è stata più organizzata. Al suo posto tre spettacoli amatoriali nel festival AstiTeatro. Quali le ragioni di questa scelta?
E’ una delle novità a cui tengo moltissimo, un tris di appuntamenti di teatro amatoriale all’interno del festival. Un’esigenza emersa in occasione degli incontri invernali di preparazione ad AstiTeatro che abbiamo organizzato coinvolgendo la cittadinanza. Come ulteriore elemento di originalità, gli spettacoli si svolgeranno al Bosco dei partigiani, quindi all’aperto in un luogo della città che secondo me va vissuto. Ad oggi conosciamo due delle tre compagnie protagoniste: Fuori di Quinta e Arkobalengo.
Come mai non è stata approntata una rassegna estiva?
Per evitare una distinzione netta. Parliamo di spettacoli proposti da professionisti e attori amatoriali: collocarli entrambi all’interno del festival va nella direzione di “ridurne le distanze”.
AstiTeatro guarda anche ai giovani. Quali sono le caratteristiche del festival che vanno in questa direzione?
Innanzitutto abbiamo inserito una serie di compagnie under 35, che fanno da traino per un pubblico giovanile, guardando al panorama del teatro comtemporaneo attuale, grazie alle scelte del direttore artistico Mario Nosengo coadiuvato da Eugenio Fea. Teatro contemporaneo che l’anno scorso non era forte come quest’anno. Per lo stesso motivo abbiamo anche inserito due spettacoli della scorsa edizione del concorso Scintille, riservato appunto alle compagnie giovanili.
Il tutto nell’ottica di quello sguardo di nostalgia che abbiamo voluto imprimere al festival, con un’accezione positiva, di malinconia dolce, che ci fa ricordare ciò che siamo stati e lo riporta sul palcoscenico. Tra le nuove generazioni, infatti, è di tendenza, sia nel mondo dell’arte che della musica, lo sguardo a correnti degli anni ‘70, 80, 90. Basti vedere le pubblicità, che hanno captato la tendenza e lanciano questo messaggio soprattutto in estate. Anche la grafica dei manifesti, elaborata da Elisabetta Serra, rispecchia ottimamente questo obiettivo.
Un cartellone lungo, quindi, basato su quanto emerso dall’edizione 2023, molto importante per analizzare i dati e bilanciare due componenti: lo sguardo più tradizionale – così da non perdere il pubblico prettamente astigiano ritrovato l’anno scorso, che aveva abbandonato il festival da alcuni anni – e quello contemporaneo, in modo da attirare nuovamente i giovani che l’anno scorso avevamo perso. Senza essere schiavi dei “numeri”, cerchiamo di coniugare le esigenze di entrambi i pubblici sperando di fare bene.

Dal jazz alla lirica

Uno spettacolo di AstiTeatro, “Rosso Milva” con Daniela Placci, sarà un’anteprima di AstiJazz. Come si svilupperà questo cartellone?
Comprenderà quattro o al massimo cinque appuntamenti, di cui un’anteprima importante sarà il primo giugno al Teatro Alfieri con un grande trio di fama internazionale, che finora rappresenta la data più “forte”, composto da Joey Calderazzo, John Patitucci, Dave Weckl.
Dove si svolgeranno?
Alcuni all’Alfieri, che è dotato di aria condizionata, altri nei vari spazi culturali astigiani, in primis nel cortile del Michelerio.
Come si collocherà nell’estate cittadina AstiLirica?
Comprenderà sei appuntamenti che si intersercheranno a quelli di AstiJazz, nelle prime due settimane di luglio, ovvero tra la fine di AstiTeatro, il 29 giugno, e l’inizio di Astimusica il 15 luglio. A differenza dell’anno scorso, abbiamo preferito evitare di calendarizzare eventi di lirica a fine luglio, quando tanta gente è già in ferie, e guardare a titoli che possano incuriosire anche chi non è appassionato di questo genere. Ecco che, allora, faranno parte del cartellone l’operetta “La vedova allegra”, all’Alfieri per esigenze tecniche, in un momento storico in cui questo genere riscuote molto successo; quindi il “Barbiere di Siviglia” e la “Boheme” di Puccini, in entrambi i casi nel cortile del Michelerio.

Le novità di Astimusica

Poi arriverà Astimusica nella nuova location di piazza Alfieri. Come mai questa scelta?
La decisione è legata alla necessità di attirare sempre più artisti importanti e famosi – come i primi tre big calendarizzati (Mr Rain, Francesco de Gregori e il rapper VillaBanks) – che chiedono non soltanto più un cachet adeguato, ma anche una location capiente – dato che oramai i concerti sono fondamentali per la vita professionale di un artista, considerando che gli album non si vendono più – e di importanza simbolica. Piazza Alfieri, luogo storico nel cuore della città dove si svolge il Palio, è quindi adatta a rispondere a queste richieste.
Quanti eventi conterà Astimusica?
Al massimo cinque o sei. Abbiamo infatti puntato a ridurre le serate, ma al contempo a proporre nomi di rilievo, grazie ai cachet sostenuti dai privati che credono fortemente nella manifestazione.
Ultima “chicca”: sto pensando di trasmettere la finale degli Europei di calcio dalla stessa piazza, il 14 luglio, considerando che sarà già pronta per l’avvio di Astimusica il giorno successivo.

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