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Passato e futuro dell’Arazzeria Scassa in sei tesi di laurea

La realtà astigiana al centro dei lavori di 28 studenti iscritti ai corsi triennali in Illustrazione e Graphic Design dello Ied di Torino

L’Arazzeria Scassa protagonista della sessione di laurea svoltasi nei giorni scorsi all’Istituto Europeo di Design di Torino.
Ventotto studenti, iscritti ai corsi triennali in Illustrazione e Graphic Design, hanno esposto le tesi davanti alla commissione presieduta dalla coordinatrice del corso di Illustrazione, Sara Maragotto, di cui ha fatto parte anche Massimo Bilotta, amministratore delegato dell’ Arazzeria Scassa. Sì, perché le tesi dei ragazzi, cui hanno lavorato a piccoli gruppi, erano incentrate su vari aspetti dell’arazzeria astigiana.

Gli argomenti delle tesi

Alcuni hanno descritto minuziosamente il processo di lavoro e la peculiare tecnica esecutiva dell’arazzeria, altri hanno immaginato di avvicinare il pubblico a questa antichissima tecnica, attraverso l’esperienza interattiva di un festival multiculturale. Altri ancora sono stati impegnati a trasformare la pratica della tessitura degli arazzi in una metafora visiva e sensoriale dell’attesa.
Alcuni studenti hanno poi sottolineato la peculiarità del museo Scassa, in cui ogni visitatore è indotto a riflettere sul proprio ruolo nella trama della società e del tempo, mentre i compagni hanno esplorato una nuova forma e identità visiva per l’Arazzeria Scassa, oltre alla possibilità di creare un archivio per tramandare l’arte tessile ed esplorare il passato.
In un’altra tesi sono stati analizzati storia e operato dell’arazzeria, polo di unione e frequentazione artistico-culturale di grande rilevanza nella seconda metà del Novecento, realizzando un progetto dal taglio editoriale che mira a esplorare tali relazioni.

I commenti

«L’ambito dell’artigianato – racconta Sara Maragotto, coordinatrice del corso di laurea triennale in Illustrazione dello Ied – provoca la contemporaneità con temi paradossali: l’importanza del processo, i ritmi lenti, la connessione mano-cervello, il raggiungimento della qualità, la differenza tra fare e saper fare. Gli studenti hanno accolto con entusiasmo la sfida di progettare linguaggi a servizio di una realtà d’eccellenza come Arazzeria Scassa, molto specifica e peculiare: la sinergia tra grafica e illustrazione ha innovato l’immaginario legato a questa tecnica antica».
«Sono stato onorato – commenta Massimo Bilotta, nipote del fondatore Ugo Scassa – nel riscontrare tanto interesse e preparazione tra i 28 studenti che hanno scelto di preparare le loro tesi sulla nostra realtà. Affiancare giovani nel processo di apprendimento è un privilegio che ogni anno si rinnova con crescente entusiasmo, frutto della vivace e stimolante collaborazione con lo Ied, al quale ci sentiamo concettualmente molto legati, considerati gli stretti rapporti che Arazzeria Scassa ha sempre avuto con i maggiori designer contemporanei, a partire da Ettore Sotsass per arrivare a Mimmo Rotella».

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