Domenica 9 febbraio, alle 17 alla Biblioteca Astense, penultimo appuntamento con “Passepartout en hiver – Conversazioni d’inverno”, la serie di incontri promossa dalla Biblioteca Astense con l’associazione di categoria Cna.
L’edizione 2025, intitolata “Storie di famiglia”, è dedicata ad autori del territorio.
Come nelle scorse edizioni, ogni evento è aperto da un artista selezionato dalla Cna che presenta un’opera ispirata al tema dell’incontro. Quest’anno, in particolare, la manifestazione tiene a battesimo il rilancio della divisione Cna Artigianato Artistico e Tradizionale, che si affianca al collettivo degli artisti coordinato da Marisa Garramone.
Il tema dell’incontro
Domenica verrà dato spazio alla presentazione del libro “La famiglia Tamburi” di Emilia Cardona, con Carlo Cerrato – scrittore e già giornalista Rai, oltre che segretario generale della Fondazione Goria e presidente della Fondazione Gente & Paesi – in dialogo con la giornalista de “La nuova provincia” Marta Martiner Testa.
È la storia di una famiglia e di un piccolo “villaggio” piemontese da inizio Novecento alla Prima guerra mondiale e alle turbolenze successive. Un romanzo dimenticato di una donna mai considerata come autrice, ma sempre soltanto citata come “la moglie di” Giovanni Boldini, il grande pittore ferrarese.
Emilia Cardona (Costigliole d’Asti 1899 – Pistoia 1977) fu invece giornalista e scrittrice tra Torino, Parigi, Ferrara e Pistoia, ultimo amore dell’artista che sposò nel 1929 e del quale è stata erede universale.
Scritto a Parigi nel 1936 e pubblicato in Italia nel 1939, il libro viene ora riproposto in edizione anastatica, pubblicata dalla Fondazione Gente&Paesi con il contributo del Lions Club Costigliole d’Asti. Una iniziativa nell’ambito del lavoro di approfondimento della figura di Emilia Cardona avviato con la pubblicazione, nel 2023, del libro “Milli – una donna” di Carlo Cerrato.
Gli artisti ospiti
A presentare le loro opere sul tema oggetto dell’incontro le pittrici Ottavia Boano Baussano e Marisa Garramone.
Baussano ha lavorato come restauratrice e pittrice e ora si dedica esclusivamente alla pittura su tela, realizzando opere ispirate dalla psicofilosofia. Garramone propone una pittura che supera in qualche modo una visione novecentistica dell’arte «per reinventare una nuova Pop onirica che descrive il quotidiano quasi illuminandolo di poesia». Tra i suoi interessi, anche la creazione di opere su materiali di riciclo.