«Da un bel po i clienti della rinomata farmacia Lazzaretto di Castelmorte non facevano che parlare dellimminente matrimonio tra la giovane dottoressa Elisa Barberis, figlia minore dei titolari,
«Da un bel po i clienti della rinomata farmacia Lazzaretto di Castelmorte non facevano che parlare dellimminente matrimonio tra la giovane dottoressa Elisa Barberis, figlia minore dei titolari, e Matteo Cancelliere, unico tassista della cittadina, dopo un fidanzamento durato poco più di un anno. Tre erano i motivi per cui quelle nozze erano diventate di pubblico dominio. Tanto per cominciare, la farmacia Lazzaretto, che prendeva il nome dallex ricovero per appestati costruito secoli addietro nel borgo antico, era una vera istituzione di Castelmorte dove tutti i cittadini, prima o poi, finivano col diventare affezionati clienti, specialmente quelli più avanti con letà. La promessa sposa, inoltre, dopo quattro anni di fidanzamento aveva scaricato a sorpresa e senza troppi problemi il discendente di una delle poche nobili famiglie dellAstigiano, per coronare il nuovo sogno damore, particolare che non era passato inosservato tra i castelmortesi, maestri nellarte del pettegolezzo. Infine la sorella maggiore di Elisa, Clara, lanno precedente aveva ottenuto un bel po di notorietà in televisione e sui giornali perché, nella biblioteca comunale di cui era la responsabile, aveva rinvenuto il cadavere di un uomo, ammazzato durante una serie di atroci delitti».
Prende il via così, annunciando i fiori darancio intorno a cui si svilupperà lintera storia, il nuovo romanzo di Riccardo Santagati, ambientato ancora una volta in un piccolo centro dellAstigiano e con protagonisti i personaggi che già avevamo imparato a conoscere nel suo primo lavoro. Neri fiori darancio, pubblicato da Ciesse Edizioni, si presenta con uno stile fresco, spigliato, a tratti sferzante e accompagna il lettore in una geografia ed atmosfere allo stesso tempo fantasiose e realistiche nel raccontare il territorio e le sue peculiarità. Uno specchio fedele anche delle dinamiche che spesso caratterizzano la vita del paese, così come delle reazioni e atteggiamenti di particolari categorie sociali. Aspetti che vengono alla luce attraverso il lavoro e le indagini del giovane cronista Adalberto Golia e di Agatha Paradiso, segretaria dellagenzia di onoranze funebri Cordoglio, che si trovano a far luce su una serie di omicidi che funestano il paese. Un ruolo niente affatto secondario quello delle Pie Donne del Santissimo Sacramento, le attempate e del tutto singolari perpetue della chiesa di San Sebastiano, sempre attentissime a captare notizie e pettegolezzi.
«A Caronte venne quasi un mezzo infarto quando, alzando gli occhi, si trovò lintero plotone schierato davanti alla scrivania. Le perpetue lo guardarono estasiate, come di solito osservavano don Marinetti quando, durante le messe, alzava lostia consacrata verso il cielo invocando Nostro Signore Gesù Cristo. Posso posso esservi utile?. Sì, abbiamo bisogno di parlare con lei per cinque funerali. Per Bacco! E chi sono le cinque salme di cui mi devo occupare?. Noi, siamo noi le salme». Arriva il giorno delle nozze, ma lo sposo non si presenta allaltare. Sarà una delle perpetue a scoprire il suo cadavere, nascosto nellossario del cimitero. «Voglio informarvi che cè un morto nellossario del nostro cimitero. Sì, è normale che ci siano dei morti dentro i cimiteri, rispose loperatore pensando che dallaltra parte del telefono ci fosse qualcuno in vena di scherzi. Certo, però quello di cui vi parlo si sarebbe dovuto sposare ieri pomeriggio, ma non si è presentato alla cerimonia». Per la seconda volta nel giro di poco più di un anno la signora Fangioni si trova così a scoprire un cadavere. Delle indagini è incaricato il commissario Mastrogiacomo, ma si rivela determinante lapporto dato allinchiesta dal giornalista Golia. Ben presto, un secondo omicidio fa pensare chiaramente allesistenza di un oscuro mistero intorno a quel matrimonio.
Un terzo decesso è la conferma che quei fiori darancio nascondono segreti per i quali si è disposti ad uccidere. Grande attenzione e precisione impiega Santagati nella costruzione del giallo, dalla definizione dei personaggi alla costruzione degli abili, dallelaborazione del movente alla creazione degli indizi che portano alla soluzione del giallo. «Abbiamo visto che il vostro giardino si estende fino alla cancellata che divide la proprietà dalla strada proseguì il commissario Quindi è molto probabile che qualcuno dei vostri ospiti, che si trovava in giardino mentre si svolgeva il rinfresco di vostra figlia, possa aver visto passare lo scooter della vittima oppure qualche altro dettaglio utile alle indagini». Una strutturazione attenta del giallo che si cala con frequenti riferimenti nellatmosfera del territorio in cui la storia è ambientata.
«Quando il commissario ricevette la telefonata si trovava insieme al vice Scagliola seduto al ristorante Don Rodrigo. Era intento a degustare un celestiale piatto di tajarin al sugo darrosto». Ma ci sono anche le immagini di un territorio alternativo, angoli di città come si vorrebbe che fossero: «Adalberto era ancora a letto e stava facendo uno strano sogno che si riproponeva con una certa regolarità da alcuni mesi a quella parte. Si trattava di una fantasia assurda perché, non si sa per quale motivo, immaginava di essere il sindaco di Asti, senza alcun assessore intorno, senza un consiglio comunale cui far riferimento, e di poter ridisegnare la città abbattendo palazzi, allargando strade, trasformando intere piazze di cemento in deliziosi giardini allinglese. La sua Asti era troppo bella per essere vera ma, proprio per questo, il sindaco Golia ci lavorava da mesi ovvero da quando aveva iniziato a fare quello strano sogno».
Marta Martiner Testa