Prima della premiazione sul palco anche Maria Luisa Spaziani che si rivolge ai giovani e interviene "contro l'indifferenza". "L'indifferenza è il più grande torto che si possa fare all'umanità come al signolo uomo; la vita è una palla di cera in cui tutti siamo chiamati a lasciare le nostre impronte"…

Francesca Melandri con il libro "Più in alto del mare" è la vicitrice del Premio Asti d'appello. Al secondo posto, riconoscimento che la manifestazione attribuisce sono quando la vincitrice ha già vinto altro Premio (la Melandri ha vinto il Rapallo) si classifica Nadia Scappini con il romanzo "Le ciliegie sotto il tavolo".

Con loro gli altri cinque concorrenti alla finale, introdotti da Massimo Cotto, giornalista e assessore alla Cultura, hanno sostenuto la causa del proprio libro davanti alla muta giuria di alti togati tra cui Paolo Borgna, Marcello Maddalena, Cristiana Maccagno Benessia, Carlo Nordio, Luciano Violante e Giorgio Vitari.

Sul palco per la proclamazione dei vincitori, dopo il mini concerto di Uto Ughi e prima ancora l'intervento di Maria Luisa Spaziani "contro l'indifferenza" ("l'indifferenza il più grande torto che si possa fare all'umanità come al signolo uomo; la vita è una palla di cera in cui tutti siamo chiamati a lasciare le nostre impronte"), anche Giorgio Faletti che, non solo come presidente della Biblioteca, ha confessato: "sono contento di essere qui stasera con questi che considero colleghi; spero un giorno di poterlo vincere io il premio Asti d'Appello".