È stato presentato nella sala dell’agenzia viaggi Cala Major “Il destino oltre il mare”, libro d’esordio di Luigi Biondo, siciliano, architetto, curatore di mostre e, attualmente, direttore del Parco Archeologico di Segesta.
A dialogare con l’autore, nell’insolita e riuscita veste di intervistatore, è stato il dottor Claudio Ligresti. “Ho conosciuto Luigi Biondo oltre vent’anni fa, quando lavoravo a Trapani – ha affermato il dott. Ligresti – Oltre ad essere molto esperto di arte, soprattutto a livello archeologico, è un socio del Lions Club di Trapani gemellato con il Lions Club di Villanova d’Asti e adesso anche autore de “Il destino oltre il mare”, libro autobiografico uscito lo scorso anno”.
La storia
Un volume particolare in cui Biondo racconta la storia della famiglia materna che tra fine ‘800 e primi ‘900 fu costretta ad abbandonare la Sicilia per rifugiarsi in Tunisia, un viaggio da cui qualcuno non tornò e il cui ricordo emerge, tanti anni dopo, grazie ad un mosaico del 1535 che appare durante il restauro nella cappella dei Pescatori della Basilica di Trapani e che rappresenta la pesca del corallo. “Questo mosaico ha però delle caratteristiche strane – sottolinea Ligresti – che inducono l’architetto che sta facendo i lavori a rivolgersi ad una esperta di dipinti per avere delucidazioni”.
Ottenuta conferma che il mosaico potrebbe essere stato eseguito non da mano italiana ma araba, il protagonista non esita a partire per Tunisi per fare luce sul ritrovamento. Un fatto casuale, dunque, che innesca però ricordi di persone mai conosciute e che sposta lo scopo del viaggio anche sulla ricerca della tomba del bisnonno che, appunto, era stato tra coloro che non erano ritornati.
Un libro emozionante dove il passato si ricongiunge al presente in una scrittura che cattura, in una storia in cui si respira l’atmosfera africana, con i suoi profumi, i suoi colori e le sue spezie. Una sorta di intrigante saga famigliare ricca di coincidenze che accarezza la storia e i sentimenti, una favola moderna che fa riflettere sul valore della famiglia e delle proprie radici.
“Un documento che racconta di un’immigrazione al contrario rispetto ad oggi, un libro facile – lo descrive Claudio Ligresti – diviso in paragrafi con belle frasi introduttive di personaggi famosi come Jules Verne, Jim Morrison o Federico García Lorca”.