Sono sei gli studenti che si sono aggiudicati le borse di studio che il Progetto culturale della Diocesi di Asti, in collaborazione con il Polo universitario astigiano, assegna ogni anno per favorire lo svolgimento di tesi di laurea triennale e magistrale, dottorato e master universitario post laurea. Riconoscimenti che si sono concentrati, quest’anno, sullo sviluppo sociale e culturale del territorio astigiano.

I vincitori
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato scorso nel seminario vescovile. A ricevere il premio, da 500 euro ciascuno, sono stati Camilla Reggio con il progetto di tesi “Le vinacce del Barbera d’Asti come fonte di polifenoli per il settore biomedico”; Martina Monticone (“Il ‘Nutripiatto’ propone un nuovo strumento di educazione alimentare validato nelle scuole primarie di Asti – Rio Crosio, Buonarroti e Mazzarello – nelle classi prime e quarte”); Greta Caricato (“La distribuzione dei posti lavorativi all’interno e all’esterno dell’istituzione penitenziaria”); Arianna Biamonte (“Il body shaming in Italia e Romania. Il caso dell’Istituto Monti di Asti in un approccio qualitativo”); Giulia Fassio (“Il palio di Asti: antropologia del mutamento, dell’abbigliamento e del costume”).
Il riconoscimento in memoria di don Croce
Una sesta borsa di studio da 1.500 euro in memoria di don Vittorio Croce, vicario generale della diocesi scomparso nel 2020 – ricordato dagli organizzatori come uomo di fede, maestro di vita ed appassionato comunicatore – è stata offerta dalla Gazzetta d’Asti, il settimanale diocesano di cui era stato direttore per molti anni. Questo riconoscimento è stato conferito a Davide Gardini per la tesi “La situazione politica nell’astigiano e lo squadrismo tra il 1919 e il 1925”.