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Mostra Guglieminetti inaugurazione
Cultura e Spettacoli
Arte

Prorogata la mostra in omaggio allo scenografo Eugenio Guglielminetti

Antologica dedicata all’opera pittorica prodotta dal Secondo Dopoguerra al Duemila, sarà visitabile fino al 30 settembre

E’ stata prorograta fino al 30 settembre la mostra “Per il centenario del Maestro Eugenio Guglielminetti (1921- 2006). Dipinti”. Inaugurata lo scorso 18 giugno presso la Fondazione Eugenio Guglielminetti (corso Alfieri 375), è stata allestita nella ricorrenza del centenario della nascita di Eugenio Guglielminetti, noto scenografo, costumista, pittore e scultore astigiano.
Nello specifico, è una mostra antologica dedicata all’opera pittorica prodotta dal Secondo Dopoguerra al Duemila. Comprende opere conservate presso le collezioni d’arte a Palazzo Alfieri. L’allestimento, a cura di Marida Faussone (presidente della Fondazione Eugemio Guglielminetti) e di Giuseppe Orlandi, raccoglie 35 dipinti, alcuni monotipi e disegni degli anni Quaranta, nucleo storico da cui si avvia la sperimentazione del Maestro, cui si aggiungono le sculture che si possono ammirare nel giardino del palazzo.
«Frequentando l’Accademia Albertina di Torino, in particolare le lezioni di Felice Casorati – spiega Marida Fausone – Guglielminetti coltivò la personale ricerca e lo studio delle avanguardie storiche, perfezionando l’esercizio del disegno e l’esperienza calcografica. Dalle prime prove su carta (come “Composizione” del 1939) tese ad armonizzare il rigore costruttivo con la percezione del reale, riscoprendo il mondo fantastico dei giochi d’infanzia e l’interpretazione simbolica dell’esistenza».

Il percorso espositivo

Esposti nella prima sala i monotipi su carta, tra cui “Il volo (1949)”, che documentano le partecipazioni alla Quadriennale di Roma, a Bologna (Galleria “Alla Scaletta”, 1952) e alla Biennale Internazionale di Venezia (1950,1952, 1954). Presente in mostra anche il dipinto “Moebus 1”, datato 1942, esposto ad “Arte astratta e concreta”, rassegna che raccolse alla Galleria nazionale di Arte Moderna di Roma (1951) i protagonisti dei nuovi linguaggi contemporanei operanti nelle varie aree nazionali, tra cui Paola Levi Montalcini, Albino Galvano, Filippo Scroppo e Bruno Munari.
«L’allestimento – prosegue la presidente – accompagna il visitatore lungo le stagioni creative del Maestro, nella quotidiana sfida tra geometria e lirismo (con dipinti ad olio come “Incastro”, 1946), mentre gli interventi a tempera e pastello (tra cui “La gabbia”, 1956) rivelano tecniche d’ascendenza espressionista e neocubista».
Durante i numerosi soggiorni parigini, Guglielminetti consolidò l’approfondimento delle ricerche di Mondrian, Kandinskij, Klee e di Atanasio Soldati, i maestri ideali, su cui promosse inedite mostre presso il circolo culturale “La Giostra” (1946 – 1952), nel centro storico di Asti, accanto agli artisti Moreni, Mastroianni, Turcato, Afro e Mirko Basaldella.
Nelle libere architetture cromatiche degli anni Sessanta, la fantasia creativa di Guglielminetti superò i supporti di tela o legno con nuove concezioni pittoriche (come si nota ne “Il veliero”, 1980), mentre nello spazio frammenti di realtà diventarono sogni metamorfici con le sculture in ferro, tra cui “Pellicano (1946)”, presente nel giardino di Palazzo Alfieri.
«Dalle sale della Fondazione, attraverso il giardino e l’itinerario museale di scultura e scenografia – conclude – il visitatore percorre un ideale viaggio emotivo, una sosta di riflessione e di conoscenza. Insomma, teatro e pittura, disegno e scultura: il fantasioso mondo immaginato da Guglielminetti».

Orari

L’esposizione è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19; sabato e domenica su prenotazione al 388/1640915 o scrivendo a prenotazioni@fondazioneastimusei.it.

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