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Quando il mago di Oz era un poco di buono
Cultura e Spettacoli

Quando il mago di Oz era un poco di buono

E se il mago di Oz, temuto e rispettato dall’intero regno, avesse un passato da ciarlatano? Questa l’idea balenata alla Disney, quando nel 2010 iniziò a pensare a una nuovo film basato sul

E se il mago di Oz, temuto e rispettato dall’intero regno, avesse un passato da ciarlatano? Questa l’idea balenata alla Disney, quando nel 2010 iniziò a pensare a una nuovo film basato sul romanzo di L. Frank Baum, “Il meraviglioso mago di Oz”. Del resto il classico del 1939, diretto da Victor Fleming, è ancora oggi una delle pellicole più amate dal pubblico di mezzo mondo. I produttori auspicano così di andare sul sicuro, puntando su suggestioni ben radicate e su quel senso di nostalgia cui gli investitori si aggrappano spesso in tempi di crisi.
La vicenda dunque riprende la storia personale del personaggio del mago di Oz, per il quale si immagina un nome e delle origini banali: Oscar Diggs, prestigiatore da fiera e gran seduttore di fanciulle. Carriera che lo porta inevitabilmente allo scontro con un rivale, al quale sfugge imbarcandosi su una mongolfiera. Una tempesta però lo porta fuori rotta, fino alla lontana terra di Oz. Dove scopre che laggiù c’è un popolo oppresso da una strega malvagia, e che il suo arrivo viene letto come l’avverarsi di una profezia: la strega sarà sconfitta da un mago venuto dal cielo.
Più dal senso del dovere, Oscar si lancia nell’impresa spinto dalla consistenza del tesoro di cui potrebbe entrare in possesso. Ma nessun uomo esce da una simile avventura senza cambiare la propria natura. Da segnalare, al timone del film, nientemeno che Sam Raimi, regista di culto dell’horror “La casa” e “L’armata delle tenebre”, oltre che della trilogia di Spider-Man.

Il grande e potente Oz
Di Sam Raimi con James Franco, Michelle Williams, Mila Kunis
Usa 2013, avventura, 127’

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