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Quei due mesi nel cortile di Ottolenghi Summer
Cultura e Spettacoli

Quei due mesi nel cortile di Ottolenghi Summer

Ottolenghi Summer, quarta edizione, da metà giugno fino all’8 agosto è stato ancora una volta un luogo accogliente per astigiani e turisti

Chissà cosa direbbero Zaccaria e Leonetto Ottolenghi, se sapessero che i ragazzi astigiani hanno passato l’estate ascoltando musica nel cortile di casa loro. Magari sulle prime inarcherebbero un sopracciglio, ma da famiglia lungimirante e amante delle arti non potrebbero che benedire l’iniziativa. Ottolenghi Summer, quarta edizione, da metà giugno fino all’8 agosto è stato ancora una volta un luogo accogliente dove astigiani e turisti hanno trovato relax nelle calde sere d’estate.

«Abbiamo lavorato moltissimo per quasi due mesi – commenta il gestore Davide Santagata – ottimo il riscontro del pubblico, arrivato anche da fuori città, in tanti hanno seguito i concerti delle band astigiane e ancor più quelle ospiti. Abbiamo notato la presenza anche di stranieri, che scoprivano la bellezza del posto e magari si fermavano per bere: i più lontani venivano dall’Australia. È la dimostrazione che se in questa città si organizza un’iniziativa con cura, i risultati arrivano.» Dietro le quinte dell’organizzazione artistica c’era l’astigiana Libellula Music con Marco Notari, Roberto Sburlati e Niccolò Maffei, già responsabili della rassegna Indi(e)avolato al Diavolo Rosso e in altri locali della città.

«L’idea era quella di sviluppare anche in formula estiva il concept di Indi(e)avolato, che pesca tra le migliori espressioni della nuova musica italiana.» Ottolenghi Summer ha portato ad Asti Edo e i Bucanieri, Etruschi from Lakota, Eugenio in Via Di Gioia, tutti concerti seguitissimi. E le band astigiane? «Negli anni questo spazio si è affermato come “il posto dove si suona all’aperto”, così abbiamo deciso di raggrupare anche le band locali in una serie di concerti sotto l’etichetta “Astisuona”», aggiunge Notari.

L’elenco di chi è salito sul palco del cortile è lungo, a riprova di una scena musicale sempre in fermento: The Black Age, Andrea Cerrato, Circolo Lehmann, Arizona Dogs, Handful of Blues, Gibi e i Magnifici, Le Forbici, La Sindrome di Cassandra, Lou Tente & Cameltoes, State Liquor Store. Ma Ottolenghi Summer è stato anche molto altro, a iniziare dalle partite dei mondiali di calcio, il doposerata di Asti Teatro “I miei primi anni ‘80” con il leggendario dj Brian Ice, la serata dedicata ai Beatles con The Fab Fol, gli “Echi d’Africa” della Kemet Dance Company e del cantautore Marius Seck, la carellata di videoclip musicali selezionati da Paolo Gonella e Marcello Ferraris, i dj set di Thiskid e Dj Testore.

L’estate sta finendo e i riflettori ora si spostano su altri palchi, ma c’è da scommettere che gli Ottolenghi ormai avessero fatto l’abitudine a tutta quella vita in cortile. È ancora lontana l’estate 2017?

Enrico Panirossi

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