Un ricordo ormai vecchio di quasi un secolo ma di cui la comunità non ha perso memoria. Prigionieri stranieri caduti sul suolo italiano i cui nomi sono scritti sulla lapide collocata nel cimitero. Si
Un ricordo ormai vecchio di quasi un secolo ma di cui la comunità non ha perso memoria. Prigionieri stranieri caduti sul suolo italiano i cui nomi sono scritti sulla lapide collocata nel cimitero. Si tratta dei quattro ufficiali austriaci fatti prigionieri e morti nel castello durante la Prima Guerra Mondiale. Vennero impiegati nell'esecuzione di lavori pubblici, di cui ancora oggi c'è testimonianza. Ad esempio furono loro ad eseguire il rifacimento del letto del torrente Versa nel tratto che da Cunico giunge fino a Castell'Alfero, un corso d'acqua che infatti da allora risulta perfettamente rettilineo. Ma la gente di Frinco ricorda soprattutto le moltissime "tabacchiere" scolpite a mano con raffigurato il castello.
«Scatolette ricavate da un pezzo di legno con abili scalpellini che debbono il loro nome alle dimensioni, di poco più grandi del pacchetto di sigarette – ricordano in paese – in cui i vecchi tenevano il tabacco per le sigarette. Sul coperchio veniva scolpito un bassorilievo nel caso il castello di Frinco, invece sul retro erano solitamente incisi nome, cognome e nazionalità di chi lo aveva scolpito. Vere e proprie opere d'arte.» Il loro ricordo è tornato d'attualità alla vigilia dell'Adunata alpina che vedrà Frinco avere un ruolo da protagonista. Il locale gruppo delle "penne nere", guidato da Giuseppe Comotto, d'intesa con il Comune e la nuova proprietà del maniero sta mettendo a punto una cerimonia per ricordare i quattro stranieri caduti. Celebrazione nella quale verrà coinvolta anche la Croce nera austriaca. L'amministrazione guidata dalla prima cittadina Simona Ciciliato attraverso una recente delibera ha stanziato anche 700 euro.
«La commemorazione si dovrebbe tenere il venerdì antecedente l'adunata con la posa di una lapide all'ingresso del castello dove i quattro ufficiali vennero rinchiusi durante la Prima guerra mondiale. Cerimonia completata dalla corona al parco della rimembranza a ricordo di tutti i caduti con la Messa e poi la scoperta della lapide e rinfresco nel cortile del maniero. Quest'ultima parte resta però incerta per via del crollo e lo slittamento dei lavori» – precisa il vice sindaco Gaspardone. Ma Frinco ed il suo centro pastorale polifunzionale "Luigi Ravizza" darà anche ospitalità ad alcuni alpini. Una dozzina di loro da Venezia ha già effettuato un sopralluogo nei locali in cui ha sede anche il circolo Pro loco.
Maurizio Sala