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Quel rock che non è rockAl Diavolo Rosso il ritorno degli Area
Cultura e Spettacoli

Quel rock che non è rock
Al Diavolo Rosso il ritorno degli Area

Oltre ad un sold–out ampiamente annunciato, avevano incantato a suon di note tutto il pubblico di piazza Cattedrale nell’edizione 2012 di “Astimusica”. Stiamo parlando degli Area, uno dei

Oltre ad un sold–out ampiamente annunciato, avevano incantato a suon di note tutto il pubblico di piazza Cattedrale nell’edizione 2012 di “Astimusica”. Stiamo parlando degli Area, uno dei gruppi storici del rock italiano che giovedì sera sale sul palco del Diavolo Rosso per un evento da non perdere. Rock che non è rock, o non del tutto almeno. Definire il gruppo secondo un unico genere è impossibile. In carriera hanno sperimentato forse più di qualunque altro collettivo musicale del Belpaese. L’interesse per l’inesplorato li ha fatti approdare al progressive rock, toccare il jazz, anticipare la world music, attraversare l’avanguardia e lambire la canzone politica. Un vero e proprio caleidoscopio di suoni e parole che colloca di diritto la band nell’olimpo della musica nazionale e internazionale.

Oggi, dopo diversi studio–album, raccolte, dischi live, concerti e trent’anni di cambiamenti sociali ed evoluzioni musicali e tecnologiche, Ares Tavolazzi (basso), Paolo Tofani (chitarre e synth) e Patrizio Fariselli (tastiere) salgono nuovamente insieme sul palco per una reunion che al concetto di “reunion” si avvicina solo parzialmente. Quella di Fariselli, Tofani e Tavolazzi è infatti un’operazione musicale di ampio raggio: si parte dal passato comune con i brani degli Area ma si guarda anche e soprattutto al futuro proponendo episodi dei rispettivi percorsi musicali individuali intrapresi dopo la fine dell’irripetibile esperienza–Area, troppo presto e tristemente rimasta orfana della voce di Demetrio Stratos prima e della batteria di Giulio Capiozzo poi (ingressi 12 e 15 euro).

Il weekend nel locale di piazza San Martino prosegue venerdì con il “closing party” della rassegna “Indi(e)avolato” che ancora una volta, per tutta la stagione, ha portato sul palco astigiano alcune delle realtà più interessanti dell’attuale panorama indie–rock italiano. Per la festa di chiusura suoneranno i Venua, quartetto di Bergamo che ha pubblicato da poco il secondo album, “Blah Blah Blah”, per l’etichetta astigiana Libellula Music.

Sabato consueto appuntamento con la “Poseidon night” e le jam–session aperte a tutti, mentre domenica sono attesi gli Aljazzeera, riuscito incontro tra jazz e rock che interpreta le suggestioni provenienti dalla musica del Maghreb e del mondo arabo. Frasi bebop, contrabbasso distorto, ritmi egiziani, lente melodie all’unisono, libera improvvisazione, ambienti rarefatti, elettronica, tutto alla ricerca di un sound originale ed imprevedibile. Sul palco Manuel Pramotton (Sax), Federico Marchesano (contrabbasso), Donato Stolfi (batteria). Info sul sito del Diavolo Rosso o 320/2216402.

Luca Garrone

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