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Coppo Simone Refrancore
Cultura e Spettacoli
Intervista

Refrancore diventa il set di un cortometraggio

Da oggi a domenica verranno girate le riprese del primo lavoro diretto dall’attore Simone Coppo, impegnato in produzioni e film italiani e stranieri

Sarà girato da oggi (venerdì) a domenica 15 settembre, a Refrancore, il cortometraggio di Simone Coppo, 32 anni. Attore originario del paese e da anni residente a Roma, si è diplomato all’accademia d’arte drammatica Paolo Grassi ed è impegnato in film e produzioni italiani e stranieri.
Per il suo primo lavoro da regista ha scelto il paese di origine, e in generale il Monferrato, perché, anche vivendo lontano, «a volte mi torna in mente il profumo delle vigne».
Simone, come è nato il progetto?
Trae spunto da una storia che ho scritto in seguito ad una conversazione con una persona anziana del paese, ma basata su una sensazione universale che annienta i “confini” e la territorialità. E’ una sorta di “rivoluzione sognante” che vede due protagonisti principali – un uomo e una donna – ma su cui, ad oggi, non posso dire di più. L’aspetto significativo è che, quando con lo staff dell’organizzazione ero alla ricerca di un posto per ambientare il cortometraggio, avevo inizialmente pensato ai dintorni di Roma, dove peraltro tutto sarebbe stato più semplice. Tuttavia continuava a pulsare il pensiero che mi sarebbe piaciuto scegliere i luoghi in cui sono cresciuto, anche in coerenza con la storia raccontata. Così ho provato a sondare il terreno: ne ho parlato con il sindaco Diego Mogliotti e il consigliere comunale Marco Bergantin, che mi hanno risposto in modo entusiastico, disponibili a fornire sostegno e collaborazione. A quel punto ho deciso di fare una scelta coraggiosa e lanciare una sfida nei confronti di Refrancore e del Monferrato, territorio che secondo me, finora, non ha ricevuto l’attenzione che si merita. Tra l’altro, in un’epoca in cui i piccoli paesi si spopolano, un progetto come questo è in grado di creare una comunità. Personalmente, invece, aggiunge un nuovo mezzo espressivo alla mia urgenza di raccontare storie.
Chi ha coinvolto finora?
Mi ha affiancato innanzitutto lo staff organizzativo, proveniente da Roma, che comprende vari professionisti. Quindi gli assistenti di regia e il direttore della fotografia Andreas Wessberg, che avevo conosciuto quando ero nel cast della serie televisiva svedese “The restaurant”. Per quanto riguarda la parte attoriale, i due protagonisti sono professionisti che ho scelto perché incarnano i ruoli che ho scritto. Sono coinvolti anche alcuni collaboratori, provenienti da varie città d’Italia, e le comparse, per le quali ho organizzato le audizioni al centro polifunzionale di Refrancore.

La lavorazione e gli sviluppi

Quando pensa di terminare la lavorazione?
Nei prossimi mesi darò spazio a registrazione e montaggio, che avverranno a Roma, inserendo anche la colonna sonora firmata da Franco Piana, figlio di Dino (uno dei massimi esponenti del jazz italiano, originario di Refrancore e mancato lo scorso novembre, ndr). Penso che la lavorazione terminerà entro la fine dell’anno. Il mio obiettivo, infatti, è avere il cortometraggio pronto per presentarlo in prestigiosi festival nazionali e internazionali quali Berlino, Cannes e Venezia. Per questo il minutaggio dovrà essere adatto, ovvero pari a circa dieci minuti. Ovviamente organizzerò poi anche proiezioni ad Asti e Refrancore.
Ci sarà anche spazio per l’Asti International Film Festival, che si tiene ogni anno a dicembre?
Mi piacerebbe partecipare, ma dovrò vedere in quale anno, perché alcuni festival richiedono l’esclusiva.

Gli altri progetti professionali

Quali altri progetti la vedono impegnata in questo periodo?
Nei prossimi giorni sarò alla Mostra internazionale del cinema di Venezia per la presentazione del cortometraggio “Sei minuti per farla innamorare” di Francesco Apolloni, in cui sono il protagonista insieme a Martina Ferragamo. Dopodiché, successivamente alle riprese a Refrancore, mi recherò a Londra per girare un episodio della seconda stagione della serie televisiva “Patterns”, molto divertente, a cura di Rex Glensy. Nella prima stagione ero comparso con un cameo che avevo ideato personalmente, da cui è nata questa seconda parte.
Dopodiché dovrebbe andare in onda la serie televisiva di punta della stagione autunnale Rai, intitolata “Prima di noi” e diretta da Daniele Luchetti (regista de “L’amica geniale”). In questa produzione, che racconta di una saga familiare in sei puntate, interpreto uno dei personaggi principali. E ancora, ho in cantiere alcuni progetti Oltreoceano, rigorosamente “top secret”.
Pensa di continuare i workshop sulla recitazione cinematografica che ha tenuto negli ultimi due anni ad Asti?
Sì, spero tanto di riuscire a proporli nuovamente, incastrandoli tra i vari impegni, anche perché ho ricevuto commenti positivi dai partecipanti. Personalmente, poi, rappresentano un momento significativo, una sorta di restituzione al territorio del percorso finora intrapreso.

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