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Renzo Arato
Cultura e Spettacoli

Renzo Arato: “Quella volta che Franca Valeri si complimentò con me e si affezionò al mio cagnolino”

L’attore astigiano ricorda con emozione un episodio avvenuto nel 1998 al teatro Belli di Roma

Renzo Arato ricorda Franca Valeri

Lo scorso 9 agosto si è spenta l’attrice Franca Valeri, personaggio unico e inimitabile dello spettacolo italiano. Dotata di una grandissima ironia, nata a Milano nel 1920, la Valeri aveva anche una particolare sensibilità per gli animali, al punto di fondare l’ Associazione Animalista Franca Valeri Onlus e di non separarsi praticamente mai dai suoi cani, cui era affezionatissima.
Fuori dalle biografie ufficiali, di questa sua passione ci parla Renzo Arato, attore astigiano dalla lunghissima carriera artistica e teatrale, che aveva avuto modo di conoscere Franca Valeri proprio grazie ad un cane. «E’ un ricordo che ho già raccontato altre volte agli amici e che mi riempie il cuore di emozione», racconta Arato. «Mi trovavo a Roma per alcuni spettacoli, a fine anni ’90 – prosegue – e proprio durante uno di questi, nel 1998, per la precisione al teatro Belli, mi sono ritrovato fra il pubblico la signora Franca. Mentre ero sul palco io non lo sapevo e, devo dire, è stato meglio così. L’emozione di sapere di avere una simile spettatrice mi avrebbe infatti sicuramente deconcentrato, mi avrebbe mandato “fuori di testa”. Franca Valeri, per chi ha fatto teatro come me, era infatti la Signora delle scene. Sicuramente un personaggio unico, oltre che per la grandezza artistica, anche per quella umana».

L’emozione nel raccontare l’episodio

Renzo Arato con il cane Lillo

Arato si emoziona veramente nel raccontare l’episodio e i suoi ricordi di Franca Valeri: «Fatto sta che quella sera io portavo in scena un’opera di Franco Piccinelli e dialogavo con un cane che in realtà fingevo fosse fra le quinte. Valeri lesse la trama e venne a teatro, anche se non mi conosceva affatto, solo per vedere come dialogavo con questo animale. Dopo lo spettacolo me la ritrovai in camerino. Era venuta a complimentarsi per come avevo recitato, io, che quasi quasi svenivo. Mi disse che da un momento all’altro si aspettava di vedere veramente il cane entrare in scena. Ci conoscemmo così, ma la cosa più bella è che da quell’incontro nacque una piccola amicizia legata al mio di cane, Lillo, che mi seguiva in tutte le tournèe. La Valeri lo vide in camerino e se ne innamorò al punto da mandarmi pochi giorni dopo un pacchetto con un piccolo collare con paiettes e un biglietto: “Per il signor Lillo – Mamma Franca”. La Valeri era così, spontanea, genuina, profondamente amante degli animali al punto di venire a vedere lo spettacolo di uno sconosciuto per vederne in scena uno e al punto da innamorarsi di una “piccola canaglia” come il mio Lillo che l’aveva riempita di feste quando era venuta a trovarmi».

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