Era presente anche il noto giornalista e saggista Ferruccio De Bortoli, già direttore del Corriere della sera, al convegno “Il pensiero che si fa parola: ricerca, partecipazione, impegno”.
Organizzato dall’Israt domenica scorsa, era volto a ricordare un personaggio di spicco del mondo culturale astigiano: il sociologo Emanuele Bruzzone, mancato lo scorso gennaio all’età di 74 anni.
Docente di Politica sociale e Sociologia urbana all’Università di Torino, era stato componente del dipartimento di Scienze sociali dell’ateneo dalla sua fondazione.
Studioso di storia locale e contemporanea in collaborazione con l’Israt, di cui si era occupato fin dalla nascita, aveva firmato importanti pubblicazioni. Inoltre aveva fatto parte del Consiglio scientifico della sezione “Territorio” dell’Associazione italiana di sociologia e della Association de recherche cooperative internationale di Parigi.
Gli interventi
Dopo l’introduzione del figlio Daniele, ha preso la parola De Bortoli, che ha ricordato il luogo, casuale, in cui era nata la loro amicizia: la spiaggia ligure frequentata per tanti anni durante l’estate. «De Bortoli – commenta Nicoletta Fasano, direttrice Israt – ha parlato con simpatia del fatto che entrambi non amavano la vita da spiaggia, per cui trascorrevano le giornate di mare dialogando e confrontandosi su temi culturali e politici. Un’amicizia estiva che si è protratta per anni e che li ha visti anche scambiarsi numerosi libri. Proprio come faceva con gli amici astigiani. Collezionista di libri, anche rari, essendo molto generoso spesso li regalava a chi riteneva fossero utili, senza mai sbagliare. Basti pensare che aveva donato all’Israt un fondo di 500 libri editi in epoca fascista, utilissimi per immergersi nel mondo dell’epoca».
Numerosi relatori hanno poi ricostruito la sua poliedrica attività culturale: dall’incontro tra religioni alla difesa della Costituzione, dall’antifascismo alla ricerca storica, passando appunto attraverso la passione per i libri e la curiosità per le memorie di vita vissuta. Tra gli intervenuti Ezio Claudio Pia, che ha parlato del contributo fornito da Bruzzone a “Il Platano”, la rivista della Società di studi astesi; Nicoletta Fasano, che ha ricostruito l’impegno con l’Israt; don Luigi Berzano, che ha ricordato come Bruzzone aveva vissuto il Sessantotto, tra militanza politica e interessi spirituali.
Il ricordo di Nicoletta Fasano
«Personalmente – conclude Nicoletta Fasano – ho posto l’attenzione sull’eredità che ci ha lasciato a livello di ricerca, basata sullo scambio tra la metodologia del ricercatore sociale e quella dello storico. E ho ricordato la grande attenzione che poneva sulle storie di vita di persone comuni, che considerava utili come chiavi di interpretazione della realtà».
L’incontro è stato promosso in colborazione con Acli, Anpi, Astigiani, Biblioteca Astense e Tempi di fraternità.