“L’incontro di stamattina ci scalda il cuore: avendo la possibilità di riaprire i luoghi della cultura, dato che da questa settimana il Piemonte è in zona gialla, abbiamo deciso di farlo subito per dare un messaggio positivo alla cittadinanza. Ripartiamo da quando abbiamo dovuto chiudere, lo scorso 4 novembre, consapevoli che la cultura, i musei e le mostre hanno un ritorno anche dal punto di vista economico”.
Così Mario Sacco, presidente della Fondazione Asti Musei, ha annunciato martedì la riapertura a Palazzo Mazzetti della mostra “Asti, città degli arazzi”, inaugurata a settembre e poi chiusa a inizio novembre per le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, e di tutti i siti museali cittadini che fanno parte della Fondazione (Palazzo Alfieri, cripta di Sant’Anastasio, Domus Romana, Torre Troyana, Battistero di San Pietro, museo Guglielminetti).
Presenti all’incontro, tra gli altri, il sindaco di Asti Maurizio Rasero, la vice presidente della Provincia Francesca Ragusa, l’assessore comunale alla Cultura Gianfranco Imerito e Isidoro Albergucci in rappresentanza della Banca di Asti.
La mostra sugli arazzi
La mostra comprende 21 arazzi, realizzati tra il 1967 e il 2010, e consente di conoscere l’attività di Ugo Scassa e di Vittoria Montalbano, due delle più prestigiose manifatture astigiane. Nel primo mese di apertura ha raggiunto oltre 3mila visitatori. “Per l’occasione – ha continuato Sacco – abbiamo arricchito la collezione con tre arazzi realizzati dall’Arazzeria Scassa, pezzi unici provenienti dalla turbonave Raffaello”.
Tutti soggetti astratti, sono stati eseguiti dagli artisti Carla Accardi, Mimmo Rotella e Giulio Turcato, e realizzati appunto dalle arazziere astigiane.
I tre tomi della Divina Commedia
Ma ad arricchire Palazzo Mazzetti è arrivato anche un omaggio a Dante Alighieri. Nella sala del dipinto “Processione ad Oropa” sono infatti esposti i tre tomi della preziosa edizione della Divina Commedia illustrata dal pittore Amos Nattini (1892 – 1985). Nel 1921, in occasione del seicentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, l’Istituto nazionale dantesco a Milano commissionò infatti una nuova edizione illustrata della Divina Commedia. Amos Nattini venne incaricato di creare una litografia per ogni canto. Una volta conclusa, l’opera fu stampata in mille copie numerate e distribuita su prenotazione.
“L’opera esposta è la 526, di proprietà della Cassa di Risparmio di Asti, restaurata 10 anni fa a carico della Fondazione CrAsti. Ora, a 100 anni dalla commissione dell’opera a Nattini, la esponiamo in collaborazione con la Biblioteca Astense”.
“L’aspetto importante – ha aggiunto Roberta Bellesini, presidente della Biblioteca Astense – è che un’opera di questo tipo sia fruibile dalla città. Palazzo Mazzetti è la migliore collocazione affinché possa essere ammirata in tutta la sua bellezza. Va poi ricordato, a questo proposito, che la Cassa di Risparmio di Asti si aprì, prima di altri istituti bancari, al fenomeno dell’editoria bancaria, unico al mondo, che ha consentito la pubblicazione di volumi e tomi che non avrebbero trovato posto nel mercato tradizionale perché non rientravano nei canoni dell’editoria”.
L’omaggio a Guglielminetti
Si è poi parlato degli eventi in programma per ricordare i cento anni dalla nascita dell’artista astigiano Eugenio Guglielminetti (1921 – 2006), che cadono il 17 luglio. “Organizzeremo un serie di mostre in suo omaggio – ha spiegato Marida Fausone, presidente della Fondazione Guglielminetti – percorrendo una carriera lunga 50 anni. Allievo di Felice Casorati all’Accademia di Belle Arti di Torino, presente per due anni alla Biennale di Venezia, è stato pittore, scultore e, soprattutto, scenografo nell’ambito del teatro, della lirica e della danza”.
I commenti
Soddisfatto il sindaco Maurizio Rasero. “La programmazione del settore culturale – ha dichiarato – non si è mai fermata, tanto che ora siamo subito pronti a ripartire. Abbiamo subito forti critiche per non averlo fatto nei mesi scorsi, quando c’è stato un momento in cui i musei potevano nuovamente riaprire. Ebbene, mentre allora temevano che le restrizioni si sarebbero rafforzate dopo poco (come è infatti avvenuto), ora lo scenario è diverso: i dati sui contagi, nella nostra provincia, sono in decrescita; la campagna vaccinale sta continuando e, inoltre, si sta andando verso l’estate, che l’anno scorso aveva portato ad un miglioramento della situazione. L’unico rammarico è che non si sia potuta svolgere la mostra su Van Gogh, ma il suo costo era giustificato solo di fronte a ritorni economici importanti a livello di visitatori, “numeri” quindi incompatibili con le restrizioni in atto”.
“Da parte nostra, comunque – ha concluso – siamo pronti a portare in campo tanti altri progetti, consapevoli che ogni euro investito in cultura ha un ritorno economico con un effetto moltiplicatore”.
D’accordo l’assessore Gianfranco Imerito, che ha aggiunto come l’Amministrazione possa contare, per l’estate, di una somma aggiuntiva derivante dal fatto che la programmata Stagione del Teatro Alfieri non si è potuta svolgere a causa della pandemia.
I musei
Da martedì, quindi i siti che fanno parte della Fondazione Asti Musei sono nuovamente aperti al pubblico.
Per quanto riguarda Palazzo Mazzetti l’apertura è tutti i giorni (dal martedì alla domenica) dalle 10 alle 19; il sabato e la domenica è obbligatorio prenotare le visite telefonando al numero unico di prenotazione 388/1640915 o con e-mail a prenotazioni@fondazioneastimusei.it.
Per informazioni e prenotazioni per tutti gli altri siti della Fondazione attenersi al numero unico, alla mail o consultare i siti istituzionali.