Ritorna il festival Passepartout, in calendario dal 4 al 12 giugno. Il tema di quest’anno è “1936-2016: il consenso, la menzogna e la guerra”
“Nessuno è in grado di governare un altro senza il suo consenso.” Con la citazione di Abraham Lincoln ritorna il festival Passepartout, in calendario da domani – sabato – al 12 giugno. Ogni anno la rassegna mette a confronto l’anno in corso con uno della storia nel quale, come in uno specchio, si riconoscano, a vari livelli, analogie utili a capire il presente e a intuire il futuro, con l’aiuto dei maggiori storici, giornalisti e scrittori. Diretto da Alberto Sinigaglia, Passepartout è organizzato dalla Biblioteca Astense Giorgio Faletti con l’appoggio della Città di Asti e della Regione Piemonte.
Per questa edizione l’anno oggetto di riflessione sarà il 1936. Da qui il titolo “1936-2016: il consenso, la menzogna e la guerra”. La sfida è riflettere e fare luce sui complessi rapporti tra informazione e potere, tra mezzi di comunicazione e acquisizione del consenso, a partire da guerre apparentemente lontane (ma quanto mai vive nell’immaginario collettivo) per giungere ai tanti conflitti che assillano il nostro presente.
Ospiti quest’anno nomi di punta del giornalismo italiano come Maurizio Molinari, Ferruccio De Bortoli, Sergio Romano, Bernardo Valli, Angelo Del Boca, Stefano Bartezzaghi, Giorgio Simonelli, Francesca Paci, Alberto Simoni e Darwin Pastorin, il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, i rappresentanti del mondo accademico Vito Mancuso, Walter Barberis, Luigi Bonanate, Valerio Castronovo e Lucio Caracciolo, il campione olimpico Livio Berruti, l’esperto di web marketing Franz Russo, per arrivare al maestro del cinema Marco Bellocchio.
E sarà proprio il cinema la grande novità dell’edizione 2016 di Passepartout, con la proiezione ogni sera, al termine degli incontri, di un film per approfondire i temi trattati, in collaborazione con il Circolo Cinematografico Sciarada. Altra novità di questa edizione sono i quattro appuntamenti pomeridiani con altrettanti studiosi: la filosofa Tiziana Andina, gli storici dell’età contemporanea Mauro Forno e Mario Renosio, e lo scenografo e pittore Ottavio Coffano declineranno il tema del festival nei rispettivi ambiti di studio.
Simbolo del festival sono gli alberelli ideati da Paola Malfatto e realizzati dal Faberlab dell’Istituto IPSIA Castigliano di Asti, che coinvolge ragazzi del IV e V anno, e che sono stati “piantati” in diversi punti della città.
Il programma
Venerdì 3 giugno
Ore 21 Rivoluzionarie – Fotografia e militanza politica in Gerda Taro, Tina Modotti, Leni Riefenstahl A cura di Franco Rabino e Laura (ex sede della Biblioteca, Palazzo Alfieri)
Sabato 4 giugno
Ore 18 Inaugurazione mostra Alberto Toscano (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri, corso Alfieri)
Ore 21 Luciano Violante: La menzogna, il consenso, la guerra (cortile della Biblioteca Astense, via Goltieri 3 a)
Domenica 5 giugno
Ore 11 Valerio Castronovo, Alberto Simoni e Mauro Forno: La rinascita dei nazionalismi (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Ore 18 Maurizio Molinari e Ferruccio De Bortoli: Terrorismo e migrazioni, la storia accelera nel Mediterraneo (cortile Biblioteca Astense)
Ore 21 Marco Bellocchio e Fulvia Caprara: Vincere! (cortile Biblioteca Astense)
Lunedì 6 giugno
Ore 18 Tiziana Andina: Esiste ancora l’aura nell’arte? (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Ore 21 Lucio Caracciolo: Siamo in guerra? (cortile Biblioteca Astense)
Martedì 7 giugno
Ore 17 Proiezione video “Le pietre parlano (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Ore 18 Mauro Forno: Le “guerre” dei Cattolici (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Ore 21 Darwin Pastorin, Livio Berruti, Giorgio Simonelli: Sport e menzogna da Berlino a oggi (cortile Biblioteca Astense)
Mercoledì 8 giugno
Ore 18 Mario Renosio: “Oggi in Spagna, domani in Italia!”: piemontesi sui due fronti (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Ore 21 Angelo Del Boca, Bernardo Valli, Francesca Paci: Medio Oriente, i confini ridisegnati (cortile Biblioteca Astense)
Giovedì 9 giugno
Ore 17 Proiezione video “Le pietre parlano” (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Ore 18 Ottavio Coffano: Il grido di Guernica (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Ore 21 Vito Mancuso: Dittatura politica e dittatura spirituale (cortile Biblioteca Astense)
Venerdì 10 giugno
Ore 18 Franz Russo: La ricerca del consenso sui social media (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Ore 21 Fernando Savater: L’eterno ritorno della Guerra Civile (cortile Biblioteca Astense)
Sabato 11 giugno
Ore 9-13, Aula Magna, Uni-Astiss Polo Universitario Asti Studi Superiori: Workshop “Condividere per comunicare: il ruolo dei social media nell’evoluzione del mestiere di giornalista” con Franz Russo (incontro valido per i crediti formativi degli iscritti all’Ordine dei Giornalisti)
Ore 18 Stefano Bartezzaghi: Buon senso, non senso, consenso e “Mi consenta!” (cortile Biblioteca Astense)
Ore 21 Walter Barberis: Le menzogne del testimone. Emozione e ragione (cortile Biblioteca Astense)
Domenica 12 giugno
Ore 11 Sergio Romano: Gli equivoci delle guerre umanitarie. Dalla guerra fredda all’era di Bush e Obama (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Ore 18 Luigi Bonanate: Come Dalì, Mirò e Picasso intuirono la guerra (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)
Ore 21 Gustavo Zagrebelsky: La democrazia nemica della democrazia (cortile Biblioteca Astense)
Proiezione di film a tema in collaborazione con il Circolo Cinematografico Sciarada (tutte le sere, al termine degli incontri, nella ex sede della biblioteca a Palazzo Alfieri):
Sabato 4 giugno: Tempi moderni di Charlie Chaplin
Domenica 5 giugno: Vincere! di Marco Bellocchio
Lunedì 6 giugno: The atomic cafè di Pierce Rafferty, Kevin Rafferty e Jayne Loader
Martedì 7 giugno: Olimpia diLeni Riefenstahl
Mercoledì 8 giugno: Il figlio dell’altra di Lorrain Lévy
Giovedì 9 giugno: Going clear: Scientology e la prigione della fede di Alex Gibney
Venerdì 10 giugno: Quinto potere di Sidney Lumet
Sabato 11 giugno: Il ponte delle spie di Steven Spielberg
Domenica 12 giugno: No – I giorni dell’arcobaleno di Pablo Larrain
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.