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Erika Grimaldi: dietro le quinte della lirica
Cultura e Spettacoli

Erika Grimaldi: dietro le quinte della lirica

Quel che sta dietro alla rappresentazione di un'opera lirica e quanti sacrifici accompagnino il mondo sfavillante, ma assai difficile, dello spettacolo, lo ha raccontato il soprano astigiano Erika

Quel che sta dietro alla rappresentazione di un'opera lirica e quanti sacrifici accompagnino il mondo sfavillante, ma assai difficile, dello spettacolo, lo ha raccontato il soprano astigiano Erika Grimaldi nel corso di una serata organizzata dal Rotary Club di Asti, presieduto da Antonio Nanni. La Grimaldi è una delle migliori giovani promesse della lirica italiana e ha in programma importanti rappresentazioni in molti tra i più celebri teatri di tutto il mondo. «Tantissime persone lavorano per uno spettacolo – ha spiegato Erika Grimaldi – dai tecnici sino ai musicisti, ognuno dei quali nel suo ruolo è un grande professionista. Per un cantante è particolarmente importante trovare un buon insegnante ma fondamentale è lo studio, che non si può trascurare neppure per un giorno.»

Come sono scelti i cantanti di opera lirica? «Non c'è una compagnia stabile, ogni cantante lavora insieme a un agente al quale va il 10% del compenso stabilito: gli agenti lirici sono sparsi per il mondo e mandano le proposte delle diverse rappresentazioni. Il cantante è sottoposto ad un'audizione per ogni opera che gli viene proposta, è un continuo esame anche per chi canta da anni. Una volta accettati cominciano le prove, che durano venti-trenta giorni, per otto ore continue: si inizia con le prove di regia, per studiare mimica e movimenti, poi interviene il direttore per le prove musicali e non è facile perché ognuno ha una sua visione personale dell'opera o di qualche pagina. Si finisce con l'ante-generale, la prova generale e la prima. Un problema del cantante sono i cali di voce anche perché, se si perde la recita, non si è pagati: perciò, prima dello spettacolo non si esce la sera, si è attenti al cibo, per evitare irritazioni, e si evitano anche i locali pubblici, perché dove c'è gente si deve parlare a voce alta, sforzando la gola. Per i cantanti non c'è la tutela della pensione, siccome le prove non contano e solo le recite sono considerate giorni di lavoro: perciò è impensabile avere i giorni necessari.»

Erika Grimaldi, la cui voce per il timbro caldo e suadente è particolarmente adatta alla musica di Puccini, ha quindi eseguito alcuni brani del suo repertorio, accompagnati da una vera ovazione da parte dei presenti. Ad accompagnarla al pianoforte è stato il maestro Sebastian Roggero, che ha rilevato come: «Molti cantanti ed attori siano pieni di vezzi e di fissazioni: guai a fischiettare, ad indossare un cappello viola, e così via. Erika è invece rimasta una persona eccezionale, di estrema semplicità.»

Renato Romagnoli

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