Il corpo imbalsamato fu già sottoposto negli anni Ottanta ad indagini radiologiche. Con la Tac si attua oggi un intervento radiodiagnostico estremamente più raffinato nei risultati
La stagione culturale autunnale dei Musei astigiani si apre con un importante appuntamento. Sabato 7 ottobre la mummia egizia, di proprietà del Comune a da tempo ospitata presso il Laboratorio Nicola di Aramengo in attesa di restauro, verrà sottoposta a Tac (tomografia computerizzata), presso il reparto di radiodiagnostica dell’ospedale Cardinal Massaia, diretto dal dott. Federico Cesarani. Si tratta della mummia relativa al sarcofago femminile in passato presente all’interno del Battistero di San Pietro. Con questa operazione riprendono quindi gli studi sulla piccola ma preziosa collezione egizia, giunta all’inizio del Novecento.
“La ripresa degli studi sulla nostra collezione egizia, con analisi più approfondite sulla mummia in oggetto e sul meraviglioso sarcofago femminile che la conteneva è per me molto significativa – afferma l’assessore alla Cultura Gianfranco Imerito – e si pone in continuità con il lavoro iniziato con l’Ankhpakhered mummy project di cui sono stato promotore anni fa”.
Il corpo imbalsamato fu già sottoposto negli anni Ottanta ad indagini radiologiche. Con la Tac si attua oggi un intervento radiodiagnostico estremamente più raffinato nei risultati.
“Lo studio del mondo antico non è mai fine a se stesso – dichiara il sindaco Maurizio Rasero, che plaude al nuovo progetto – è invece potente veicolo per rendere la comunità più consapevole del passato e del valore che sta in esso”.
Il trasporto della mummia dal Laboratorio di Gianluigi Nicola ad Aramengo all’Ospedale della città è offerto dall’impresa di pompe funebri Cardinal Massa.
e.f.