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Sagre: non deluse le attese per i temi nuovi
Cultura e Spettacoli

Sagre: non deluse le attese per i temi nuovi

Resiste la magia della sfilata del Festival delle Sagre e resiste l’impegno delle Pro loco per portare in piazza temi sempre nuovi o sempre più accurati

Resiste la magia della sfilata del Festival delle Sagre, resiste l’impegno delle Pro loco per portare in piazza temi sempre nuovi o sempre più accurati, resiste l’interesse del pubblico per lo spettacolo della domenica mattina che porta in città oltre 3 mila figuranti in costumi d’epoca con oggetti e mezzi d’epoca e animali della storia contadina.

Con l’attesa per i temi nuovi proposti da alcune pro loco. Applauditissima Santa Caterina di Rocca d’Arazzo con la sua rappresentazione del dramma degli infortuni agricoli in tempi in cui la mutua non esisteva, gli ospedali erano lontani e le cure inaccessibili perchè troppo care. Il trattore ribaltato sul suo conducente, l’ortolano con le gambe intrappolate nella motozappa, il ragazzo che cade dall’albero (per davvero), la massaia che si rovescia addosso l’acqua bollente: tutte situazioni molto comuni che sono state riportate alla perfezione dai volontari e dai figuranti in corteo.

Essenziale e strettamente legato alla storia il tema di Mombercelli, con la nascita della fabbrica di torrone Barbero. Un carro con l’allevamento delle api da cui si ricava il miele e le piante di nocciole per l’altro importante ingrediente del torrone e un secondo carro con il primo laboratorio di golosità, in cui spiccano attrezzature d’epoca usate per miscelare gli ingredienti.

Nuovissimo argomento anche per Montechiaro con le sue sarte. La sfilata si è aperta con bambini di oggi incredibilmente bravi a giocare con un cerchio di legno antico. E poi i carretti con le stoffe di ogni tipo e prezzo e un geniale pezzo di mobile a cassetti da merceria portato in piazza su un carretto. Sui successivi due carri, la sartoria con le Singer e Pfaff d’epoca e l’atelier per le prove finali e la vendita dei capi pronti.

Villanova, con la dedica alla gallina bionda e alla fiera di Santa Caterina, ha recuperato molti degli altri animali che hanno sempre contraddistinto l’imponente sfilata della pro loco della Piana. Ovviamente la parte da leone l’hanno fatta le gabbie con le galline da allevare e poi da vendere al mercato insieme a tacchini e a faraone. In mezzo alla confusione dei banchi della fiera e alle contrattazioni dei mediatori.

Cortazzone ha portato la sua straordinaria carrozza funebre a cavalli degli scorsi anni ma ogni volta “l’ospite” è un notabile diverso. Quest’anno è toccato a militari, sia un ufficiale che un soldato, morti in combattimento.

Rocchetta, pur mantenendo il “cappello” dell’argomento sulla storia del paese, ha dedicato metà sfilata don Giuseppe Fagnano, salesiano missionari nato nel 1844. Dalla sua nascita (rappresentata da un fantastico bambino addormentato su una carretta da mano) alla vocazione, agli studi ecclesiastici e alla scelta missionaria.

Daniela Peira

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