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Mostra Architettura del simbolo
Cultura e Spettacoli
Arte

San Martino, al centro della mostra un messaggio di rinascita

Inaugurata nella chiesa barocca l’esposizione dedicata alla simbologia dell’uovo con 25 opere degli artisti Altomare, Dominelli, Nannicola e Pellizzola

Presentare in uno spazio sacro un messaggio di rinascita, attraverso opere che, con forme e colori diversi, sono incentrate sulla simbologia dell’uovo, che richiama il concetto di resurrezione e di vita.
E’ quanto si propone di fare la mostra “Architettura del simbolo”, inaugurata giovedì scorso nella chiesa di San Martino.
Curata dal professor Massimo Bignardi, già docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Siena, è promossa dall’associazione culturale San Martino Asti, in collaborazione con la parrocchia e l’associazione culturale Tavola di Migliandolo.

Il percorso espositivo

L’esposizione propone le opere di Pippo Altomare, Salvatore Dominelli, Sergio Nannicola e Marco Pellizzola. Ovvero, un gruppo di artisti della stessa generazione, apparsa sulla scena espositiva nazionale negli anni Ottanta. Nannicola e Pellizzola maggiormente attenti al rapporto tra il luogo e la dimensione plastica dell’installazione. Altomare e Dominelli pongono invece un’attenta trazione in chiave pittorica dei tratti distintivi del ricco patrimonio pittorico e decorativo della chiesa, eccellenza del barocco in Piemonte.
«L’obiettivo – spiegano i promotori – è creare un connubio tra arte sacra e contemporanea. In quest’ottica la mostra apre il progetto “Interni del Sacro”. Una rassegna, con cadenza annuale, che vedrà lo spazio barocco della chiesa di San Martino in dialogo con i linguaggi dell’arte contemporanea».
«Il percorso espositivo – indica padre Luigi Testa, parroco e presidente dell’associazione San Martino Asti – offre un itinerario di riflessione spirituale che si snoda dal coro alla sacrestia, e continua nello spazio museale, come invito per entrare in una dimensione trascendente ed elevare lo spirto. L’ambiente di San Martino è stato scelto come alveo di contemplazione del sacro, spazio per l’ariosità di immagine e luogo suggestivo, che unendo antico e contemporaneo ci può parlare di rinascita, di vita attraverso il gioco delle forme».

Le opere

Venticinque le opere esposte, all’interno e sulla facciata della chiesa. Tra queste l’installazione di Sergio Nannicola, un uovo rotante ricoperto di una sfoglia di oro, alto 33 centimetri, su cui è incisa la scritta «No guerre no wars» come messaggio di pace, collocato sul tabernacolo.
Quindi, per quanto riguarda Pippo Altomare, i dodici pannelli che esprimono la forza del colore mediterraneo tipica della sua Sicilia e un tappeto intessuto dalla moglie secondo la tradizione tramandata nel paese siciliano di Sperlinga in cui risiede.
E ancora, l’installazione con una croce di Marco Pellizzola, autore anche del mezzo uovo dall’interno dorato su cui è inciso il simbolo dell’infinito. Infine, le tele firmate da Salvatore Dominelli, esposte nella sacrestia.
«Tutte le opere – ha affermato Claudio Mogliotti, presidente dell’associazione Tavola – sono state concepite per questo luogo. L’obiettivo finale è fare in modo che l’esposizione diventi un modello di un confronto tra sacro e arte contemporanea».
La mostra sarà visitabile fino al 31 ottobre con i seguenti orari: venerdì dalle 10 alle 12; sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 domenica dalle 15 alle 17.

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