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Scritturapura
Cultura e Spettacoli
Intervista

Scritturapura: legata al territorio, aperta al mondo

Parlano i soci della casa editrice Eva Capirossi e Stefano Delmastro: «Specializzati in letteratura straniera, pubblichiamo anche autori italiani (e astigiani)»

C’è anche l’ultimo romanzo della scrittrice ucraina Julia Kissina – Paese tristemente di attualità in queste settimane – tra i libri recentemente pubblicati da Scritturapura casa editrice.
Creata nel 2002 come ditta individuale da Marco Ferrero a Villa San Secondo, è stata rifondata nel 2011 con l’attuale ragione sociale, quella di cooperativa. Con sede legale presso Confcooperative Asti, ma con redazione a Torino, coinvolge uno staff di circa 10 persone guidate da tre soci impegnati a tempo pieno: Eva Capirossi e Stefano Delmastro, entrambi torinesi con origini astigiane, e Bianca Piazzese, cui si aggiunge un collaboratore che li affianca da vent’anni: l’astigiano Marco Avoletta, grafico che firma le copertine dei volumi.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Capirossi e Delmastro per parlare della loro attività, da sempre legata alla nostra provincia.
Su quali generi siete specializzati?
Siamo una casa editrice di letteratura, specializzata quindi nella pubblicazione di romanzi, principalmente di autori stranieri, sia classici-moderni (seconda metà del Novecento) sia contemporanei. Recentemente abbiamo abbracciato anche la letteratura italiana, inizialmente minoritaria. Questo perché negli ultimi due anni (dominati dalla pandemia) abbiamo incontrato autori italiani che ci hanno convinto. Un segno dei tempi, dato che con l’emergenza sanitaria i contatti con gli stranieri si sono resi più difficoltosi.
Come contattate gli autori all’estero?
Prima dell’avvento della pandemia ci eravamo costruiti i contatti soprattutto partecipando ai saloni di Francoforte e Londra, quindi attraverso il web e a case editrici indipendenti, agenzie letterarie, traduttori. Facciamo infatti parte della piccola comunità di editori indipendenti con cui scambiamo idee e progetti.

Gli autori stranieri

Lavorate solo per il mercato italiano?
Sì, pubblichiamo solo opere in lingua italiana. Ora, con la crescita degli autori nostri connazionali in catalogo, speriamo di poter partecipare al Salone di Francoforte, il prossimo ottobre, non solo per acquistare diritti ma anche per proporre autori italiani alle case editrici estere.
Quali autori stranieri avete pubblicato recentemente?
Innanzitutto il romanzo “Madame La Dostoevskaja. Una storia d’amore e poesia a Mosca” della scrittrice ucraina Julia Kissina, storia autobiografica che vede protagonista la giovane Elefantina, studentessa a Kiev, che si innamora perdutamente di un poeta avanguardista e lo segue a Mosca. Un romanzo di forte attualità, in quanto nelle pagine mostra il legame forte tra le due culture – quella ucraina e quella russa – lacerato ora dall’atto di violenza dell’invasione russa.
Venerdì scorso, invece, è uscito “Dove comincia la rivoluzione”, romanzo di María Helena Boglio, autrice argentina di origini piemontesi che racconta la “rinascita” personale e politica di una giovane donna, Sofía, sullo sfondo della storia dell’Argentina dai primi anni Settanta al 24 marzo 1976, giorno del golpe militare che portò al potere Videla.

Il legame con il territorio

E per quanto riguarda gli autori legati al territorio?
Innanzitutto abbiamo pubblicato “Un anno a Tokyo” di Marzio Broda, un titolo che si è rivelato di successo. Broda è stato l’autore che ha venduto più libri, nella storia della casa editrice, in occasione di una presentazione pubblica in rapporto al numero di intervenuti. La formula vincente è stata l’aver scritto il libro come diario di un anno trascorso in Giappone per lavoro con uno stile fresco e alternativo.
In passato, poi, abbiamo pubblicato, grazie alla collaborazione di Carlo Cerrato, “Terre d’Asti”, una guida che raccontava l’Astigiano e i dintorni partendo dal capoluogo, e vari altri titoli, tra cui “Aleramo e Adelasia”, classico antico del territorio dello scrittore del Cinquecento Matteo Bandello. Attualmente, poi, stiamo valutando attentamente titoli che ci hanno proposto autori astigiani.
Legati al territorio ma aperti al mondo, quindi. Nel vostro lavoro vi confrontate anche sulla bassa percentuale di lettori forti in Italia?
Sì, è un tema che trattiamo spesso sia nell’ambito della Adei (Associazione degli editori indipendenti) sia di Confcooperative Cultura. Sicuramente il tasso di lettura italiano è tra i più bassi in Europa, ma è cresciuto negli anni della pandemia. Il problema è che questo incremento non ha intaccato i cosiddetti “lettori forti”, cioè coloro su cui puntano gli editori. Riteniamo comunque che questa situazione possa essere superata solo favorendo la lettura nelle scuole. Esistono diversi progetti volti ad avvicinare i ragazzi alla lettura. Al riguardo noi, pur essendo impegnati in progetti digitali e pubblicazione di e-book, crediamo da sempre nella promozione del libro. Un oggetto che sta diventando quasi desueto, ma che comunque si rivela sempre prezioso.

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