Tipicità gastronomiche e tradizioni culinarie la fanno da padrona anche sulle tavole straniere. Come da noi, infatti, vale all'estero lo stesso principio per cui non c'è festa che si
Tipicità gastronomiche e tradizioni culinarie la fanno da padrona anche sulle tavole straniere. Come da noi, infatti, vale all'estero lo stesso principio per cui non c'è festa che si rispetti senza i piaceri della buona cucina, meglio se di antica origine. Non solo. In occasione del Capodanno, quasi tutti i cibi associati alla ricorrenza sono espressione di significati simbolici e bene augurali, contribuendo ad accogliere il nuovo anno nel migliore dei modi.
Così, in Spagna, si è soliti brindare sorseggiando bicchieri di Cava ovvero un vino simile al nostro Spumante e gustare, all'alba, i churro, dolci caratteristici, a base di pastella fritta, con aggiunta di zucchero, in abbinamento ad una tazza fumante di cioccolata calda. Nel novero delle golosità del periodo, che contraddistinguono la Germania, figurano i lebkuchen, biscotti speziati, spesso ricoperti di cioccolata e all'interno arricchiti, tra l'altro, da frutta secca, canditi, miele, marzapane, zenzero, noce moscata, cannella. Quest'ultima, insieme al cardamomo, insaporisce il christstollen, che ricorda in parte il nostro panettone. Il brindisi è poi affidato al feuerzan gen bowle cioè la bevanda della fraternità e delle associazioni studentesche, preparata con vino, cannella, chiodi di garofano, buccia d'arancia e rum. Noti per essere molto golosi, i finlandesi danno il benvenuto al nuovo anno deliziandosi con il raparperikiisseli, budino di rabarbaro, che vanta tra gli ingredienti anche fecola e panna montata. Immancabili, invece, al veglione in Inghilterra il tacchino ripieno di castagne e il christmas pudding, che consiste in un dolce tipico al cucchiaio, spesso arricchito con monete di argento.
Più a est, in Russia, vige la consuetudine di mangiare prugne secche, farcite con nocciole, a loro volta ricoperte di panna acida. Specialità gastronomiche in primo piano anche in Giappone, dove la sera dell'ultimo dell'anno si gusta toshi koshi ? soba: pietanza per cui la lunghezza dello spaghetto è auspicio di longevità, nonché associata al passaggio verso il nuovo e foriera di ricchezza. La mattina di Capodanno è inoltre tradizione sorseggiare del fukucha cioè tè verde con prugne agrodolci. Molto apprezzati, per la ricorrenza, anche i kuromame, fagioli neri di soia, simbolo di salute e forza fisica; i gamberi e il daikon cioè il rafano bianco, entrambi emblema di lunga vita, in quanto la gobba dei primi farebbe pensare a quella delle persone anziane, mentre il ciuffo bianco dei secondi richiamerebbe la barba di un vecchio saggio. Non da ultimo, il tradizionale mochi, che equivale a un augurio di ricchezza e prosperità, è preparato con riso "glutinoso," cotto a vapore e pestato in un mortaio, fino a farlo diventare una pasta molle e compatta, da cui si ricavano poi piccole focacce. I relativi bocconi, che bisogna ingoiare con attenzione per la loro viscosità, vengono di solito abbrustoliti e intinti in salsa di soia o avvolti in pezzetti di un'alga particolare. Due mochi, di diverse dimensioni, fanno parte delle decorazioni obbligatorie per Capodanno.
Manuela Zoccola