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Cultura e Spettacoli

Simone Ponciono: "Se cantassi per lavoro,
avrei perso la mia spensieratezza"

Simone Poncino aveva solo 4 anni quando ha iniziato a strimpellare sulla pianola le canzoncine da bambini che ascoltava dalle musicassette del suo stereo. Nel corso del tempo ha sempre conservato una

Simone Poncino aveva solo 4 anni quando ha iniziato a strimpellare sulla pianola le canzoncine da bambini che ascoltava dalle musicassette del suo stereo. Nel corso del tempo ha sempre conservato una sorta di “orecchio assoluto” essendo capace di riprodurre al primo ascolto brani e composizioni, anche molto complicati. Insomma quel che si dice un vero talento naturale. Attualmente Simone, 34 anni, è un cantautore pop e l’anno passato ha fatto uscire il suo primo album autoprodotto dal titolo “Cammino a testa in giù”. Tuttavia questa passione non è la sua occupazione prevalente poiché lavora al supermercato di Gulliver di Montegrosso e dunque coltiva l’attitudine musicale e canora soltanto nel tempo libero.

“Sin da giovane – ci dice Simone – ho provato a cimentarmi in provini e concorsi internazionali avendo studiato pianoforte e canto lirico all’Istituto Verdi di Asti. Anche se non si direbbe per come appaio sul palco, nella vita privata sono alquanto schivo, parecchio taciturno e purtroppo queste mie caratteristiche non vanno per nulla d’accordo con l’ambito artistico dove devi essere bravo a promozionarti e a pubblicizzarti al meglio. Pertanto ho la consapevolezza che se mi fossi impegnato maggiormente e ci avessi creduto di più avrei potuto fare musica a tempo pieno e questo fino a qualche anno fa l’ho persino vissuto come un rimpianto. Ora invece sono più sereno e considero la musica e il canto come un autentico divertimento”.

Recentemente Simone è stato protagonista di alcune riuscite produzioni live come il musical “All’ombra dell’ultimo sole” di Massimo Cotto ispirato all’opera di De Andrè (portato in scena ad Asti e a Milano) e lo spettacolo “Al di là del muro” alla Casa del Teatro di via Goltieri. “Questo hobby artistico – conclude Simone – per me è ormai soltanto uno stimolo per vivere meglio e un divertimento mentre se lo avessi fatto di lavoro avrei forse perso la spensieratezza e la tranquillità dovendo raggiungere obiettivi precisi e ben definiti”.

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