Presentata al “Foyer delle Famiglie” la terza edizione della rassegna “Senza perdere la tenerezza”, organizzata dalle Acli in collaborazione con Welcoming Asti, Commissione pastorale e sociale della Diocesi, Fondazione Biblioteca Astense e l’Associazione Davide Lajolo.
“Una rassegna che riguarda temi a noi cari – ha esordito il presidente Acli, Mauro Ferro, presente insieme a Daniela Grassi, Giovanni Valente, Francesco Scalfari e Marco Gobetti – quali le relazioni, la fragilità, la convivialità”.
Questa edizione (finanziata con i fondi 5 x mille Acli) sarà dedicata a Don Enrico Milani per celebrare i cento anni dalla nascita e ricordarlo come educatore e pacifista. Tre gli appuntamenti: il 27 e 31 maggio; il 1° giugno.
Il programma
Sabato 27 maggio, dalle 10 alle 12 al Circolo Acli – Foyer delle famiglie in via Milliavacca 5, alla luce di “Lettera ai cappellani militari, lettera ai giudici”, scritta da don Milani nel 1965, ci saranno riflessioni sulla rete Welcoming Asti a 5 anni dalla sua costituzione, tra proposte, interventi e risultati ottenuti.
A seguire, Maurizio Ghiberti presenterà il suo libro “Lubia”, legato alle mine antiuomo, per parlare di finanza etica e di pace. Alle 13 un piccolo aperitivo, mentre dalle 19 ci sarà una lettura condivisa di “Lettera a una professoressa” (il testo più noto di Don Milani), apericena e musica inframmezzata ancora da letture.
“La giornata clou – sottolinea Francesco Scalfari – sarà il 31 maggio al Cpia (Centro provinciale istruzione adulti) di piazza Leonardo da Vinci, con un convegno, dalle 9.30, su tematiche della scuola e dell’istruzione”. Interverranno Laurana Lajolo, Davide Bosso, Mario Lancisi (biografo di Don Milani) e il presidente nazionale Acli, Emiliano Manfredonia.
Presenti anche allievi del Cpia e la classe IV UB dell’istituto Monti. Alle 12.30 ci sarà l’intitolazione di un’aula del Cpia all’educatore e già presidente Acli Asti, Roberto Genta. Alle 18.30, alla Biblioteca Astense, Mario Lancisi presenterà “Don Milani, vita di un profeta disobbediente” e converserà con Carlo Pertusati.
La rassegna terminerà giovedì 1° giugno quando alle 21.30, nuovamente al Foyer delle famiglie, andrà in scena la spettacolo teatrale “Josè Domingo Molas, non vivevo sulla luna”, prodotto da “Lo stagno di Goethe” e dall’Istituto per la storia della Resistenza, di e con Marco Gobetti, scritto nel 2021. Una storia inedita di Resistenza che dal Monferrato si estende fino a Torino e alle Langhe.
“La figura di Josè Domingo Molas allarga lo sguardo sulle tematiche di Don Milani – spiega l’autore – era anche lui un prete (originario del Paraguay) che metteva al centro il bene comune e non aveva problemi a rischiare la propria vita per esercitare la solidarietà e la carità.
Prese i voti all’istituto teologico internazionale della Crocetta di Torino e divenne un eroe per il coraggio, l’intelligenza e la sensibilità fuori dal comune. Grazie alle ricerche che abbiamo fatto – spiega Gobetti – abbiamo scoperto che, negli anni della Resistenza, Molas nascose anche prigionieri tedeschi che scambiava con prigionieri partigiani, salvando così entrambi”.