Nessuno della Rai è andato al funerale di Felice Chiapasso. Eppure Felice ha prestato trent'anni di onorato servizio al centro produzione di Torino. Intorno alla bara si sono stretti solo cinque
Nessuno della Rai è andato al funerale di Felice Chiapasso. Eppure Felice ha prestato trent'anni di onorato servizio al centro produzione di Torino. Intorno alla bara si sono stretti solo cinque anziani, ex colleghi determinati a rendere omaggio a quello che considerano un pioniere della televisione. Inizia così l'ultimo romanzo di Bruno Gambarotta, "Ombra di giraffa" (Garzanti, 207 pagine, 14,90 euro), che lo stesso autore definisce "una rocambolesca avventura dietro le quinte di una fiction Rai". Gambarotta racconterà in prima persona l'esperienza vissuta tra uffici e studi tv del servizio pubblico, una vita di lavoro che è stata alla base di quest'ulima fatica letteraria.
L'astigiano sarà ospite domenica della rassegna Passepartout en hiver, alle 17 alla Casa del Teatro di via Goltieri. Per la Rai ha lavorato ricoprendo vari ruoli, dal cameraman al produttore esecutivo, dal conduttore alla spalla in radio e dietro la telecamera, fino a prestarsi come attore in film e fiction. Una carriera speculare a quella del protagonista del suo libro, noto tra i corridoi di via Verdi come Ombra di giraffa. Ma al contrario di Gambarotta, lui è stato dimenticato in fretta dai vertici Rai. Gli anziani colleghi, però, non ci stanno. E passano al contrattacco: durante un convegno cui partecipa il gotha della tv pubblica, vengono letti cinque telegrammi di altrettanti celebri registi che ricordano con affetto e stima il compianto Chiapasso.
I partecipanti sono confusi e si pensa a una bravata. Eppure, poco tempo dopo un sedicente movimento "contro la decadenza della Rai" rapisce il direttore della sezione Fiction. Perché allora non approfittare del momento per dedicare una fiction alla tv pubblica dei tempi d'oro? I cinque vecchietti ricevono così l'incarico di scrivere una sceneggiatura per ricordare Ombra di giraffa e tutta una generazione, la loro, di inguaribili romantici. L'incontro di domenica con Bruno Gambarotta sarà anche l'occasione per scoprire un nuovo dipinto di Elisabetta Moretti, per la seconda volta ospite di Passepartout en hiver. Originaria di Grosseto ma astigiana di adozione, si è avvicinata all'arte frequentando le gallerie d'arte della Repubblica Dominicana dove ha appreso le tecniche dei maggiori artisti locali.
Enrico Panirossi