La vite, di suo, è una pianta fuori dagli schemi; cresce lungo traiettorie tutte sue, va coltivata e seguita in modo particolare, per non parlare della raccolta delle uve la vendemmia che è
La vite, di suo, è una pianta fuori dagli schemi; cresce lungo traiettorie tutte sue, va coltivata e seguita in modo particolare, per non parlare della raccolta delle uve la vendemmia che è tutto un mondo a sé sia per le tecniche che per limmaginario contadino che si porta dietro. Perciò non è così azzardato, anzi strappa sogghigni spontanei, un titolo preso a prestito da Vasco Rossi e opportunamente riadattato come Vite spericolata: è stato scelto dagli organizzatori per contrassegnare un festival che, prendendo il via dal mondo del vino, si estenderà ad ampio raggio toccando eccellenze gastronomiche, paesaggi collinari, incontri e dibattiti tra ricordi e futuro della viticoltura. Fa da sfondo naturale il borgo storico di Calamandrana Alta; giorni interessati, dal 12 al 14 luglio.
Apre le danze il forum Buon compleanno Doc cin cin Cinquanta! con esperti e produttori raccolti a parlare della lunga storia delle denominazioni dorigine vinicole: Elio Archimede, Giulio Bava, Gianluigi Biestro, Giuseppe Bocchino, Andrea Desana, Anna Errico, Massimo Fiorio, Lorenzo Giordano, Gianluca Morino, Paolo Ricagno e Secondo Scanavino, con il sindaco Fabio Isnardi a fare gli onori di casa e Paolo Monticone, Fiammetta Mussio e Pier Ottavio Daniele come terzetto di moderatori. In serata, cena di pesce su prenotazione, degustazioni e la musica dautore di Lorenzo Morra.
Ma se cè una vite spericolata, ci sono anche degli spericolati che ne hanno fatto ragione di vita: sabato dalle 18,30 ancora assaggi e racconti, al centro del palcoscenico Gad Lerner, che dialoga con lonorevole Massimo Fiorio; ad arricchire la compagnia produttori di vino e conoscitori, ognuno con le proprie esperienze e curiosità da narrare: Cascina Baricchi, Samuele Bonanini, Nadia Verrua e Beatrice Gaudio, Cascina Garitina, Barbara Cielo, Bersano, Cantina di Alice Belcolle, Lelio Botte, Forteto della Luja, Cantina Produttori Nebbiolo di Carema, Bisson, Michele Chiarlo e il poeta contadino Mario Sandri. Per cena agnolotti no stop, jazz con Aura Nebiolo.
Domenica dalle 18,30 fanno pace invece due mondi rivali, almeno in teoria, quello del vino e quello della birra: intervengono il giornalista della guida alle birre di Slow Food Eugenio Signoroni, i birrai Riccardo Franzosi, Valter Loverier, Luca e Matteo Garberoglio e il ristoratore Gino Bardone. Cena con hamburger di Fassone, musica con dj Margiotta e Balla coi Luppoli, ospiti donore Yo Yo Mundi. In mostra le fotografie di Giulio Morra de La Stampa e i disegni di Riccardo Guasco.
f.g.