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“Supercolor”, l’auto di Massimo Cotto trasformata dalla creatività di Solomostry [photogallery]

Presentata al relais Le Cattedrali l’opera realizzata dal giovane artista milanese Edoardo Maestrelli: “Un’esplosione cromatica perché possa vederla dall’alto”

Un’esplosione di colori. Così si presenta l’automobile di Massimo Cotto, il noto giornalista, dj e scrittore astigiano mancato nel 2024, grazie alla creatività di Solomostry Studio (nome d’arte di Edoardo Maestrelli).  L’artista milanese è risultato infatti il vincitore del bando, rivolto a talenti sotto i 40 anni, che chiedeva di trasformare l’auto in un’opera d’arte, riconfigurando gli esterni in modo da cambiarne radicalmente l’aspetto. Un progetto, voluto dalla famiglia del giornalista e realizzato insieme all’associazione CattArte, inserito nel Germinale Monferrato Art Fest in corso fino al 12 ottobre (per saperne di più clicca qui).

L’inaugurazione

L’opera è stata presentata a fine mattinata al relais Le Cattedrali, dove è esposta in modo permamente, dato che la struttura ospita già “Le Cattedrali dell’Arte”, una collezione, di proprietà della famiglia Cotto, con migliaia di dischi, cd, memorabilia e rarità, oltre ad opere d’arte, la maggior parte delle quali donate al giornalista da importanti artisti e musicisti. L’obiettivo a lungo termine, però, sarà quello di farla anche circuitare in occasione di eventi e festival musicali.
Numerosi gli amici di Massimo Cotto e della sua famiglia, oltre alle autorità, che hanno partecipato all’inaugurazione. A fare gli onori di casa Chiara Buratti, moglie di Massimo, insieme a Livio Negro, titolare del relais, affiancati dall’assessore comunale alla Cultura Paride Candelaresi oltre che da Francesca Canfora, direttrice di Monferrato Germinale Art fest, e Massimo Barbero per Casa degli alfieri, compagnia che ha messo a punto il cartellone di eventi di performing arts inserito nel festival.

I commenti

“Siamo orgogliosi  – ha confidato Chiara Buratti – di presentarvi questo progetto per il quale proviamo una gioia pura, senza sovrastrutture, frutto di un lavoro tra amici. Quando mi veniva domandato se avrei demolito l’auto di Massimo, pensavo che sarebbe stato un vero peccato, dato che questa macchina ha una storia, avendolo accompagnato per oltre 600mila chilometri. Così, parlando all’interno del gruppo CattArte, abbiamo pensato di regalarle una nuova vita, coincolgendo anche Francesca Canfora, direttrice di Germinale, che si è dimostrata entusiasta. Dopodiché abbiamo messo a punto il bando e proceduto alla selezione, discutendo anche animatamente tra di noi, per poi arrivare a scegliere questo progetto che riporta al “disordine” di Massimo: ci sono il rock, i colori fluo che utilizzava, il suo desiderio di essere visto, che ora condividiamo con voi”.

Le parole dell’artista

A spiegare il significato dell’opera lo stesso Maestrelli. “Si chiama “Supercolor” – ha raccontato – perché doveva essere caratterizzata da colori molto vivi per essere vista da lontano, soprattutto dall’alto, in modo che Massimo potesse sapere sempre dove si trovava”.
L’artista ha modificato la tinta dell’auto dividendola in quadranti, utilizzando colori accesi come rosso, blu, verde, giallo rosa, bianco e nero, che avvolgono l’intera carrozzeria e rendono l’auto visibile da qualsiasi angolazione, trasformandola in un simbolo di presenza e memoria.
“Sulle fiancata – ha continuato – ho inserito uno dei miei character, accompagnato da linee dritte colorate che tagliano lo spazio ed enfatizzano il movimento, come se fossero scie di energia in viaggio. Sul tettuccio, invece, ho scritto “Sono qui” a caratteri grandi, rivolti verso l’alto, sempre perché Massimo possa vederla”.

Chi è Edoardo Maestrelli

Classe 1988, laureato in Graphic Design e Art Direction, Maestrelli ha iniziato con i graffiti intorno al 2000, per poi collaborare con serate techno a Milano dove si occupa di creare scenografie all’interno dei locali. Da quel momento è nato Solomostry, raffigurazione di mostri notturni come principale soggetto, poi al centro anche dei graffiti.
A decretarlo vincitore la giuria composta dai membri dell’associazione CattArte – Chiara Buratti, Francesco Cotto, Filippo Cornero, Livio Negro, Alexander Macinante – unitamente a Roberta Ballesini, Marco Lodola, DJ Ringo e Piero Pelù.
A Solomostry, che ha realizzato l’opera durante una residenza di cinque giorni al relais, va un premio di 2.500 euro euro (più 500 euro di rimborso per i materiali utilizzati).

Photogallery a cura di Mariagrazia Billi

 

 

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