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Tizian, il giornalista a cui volevano sparare in bocca
Cultura e Spettacoli

Tizian, il giornalista a cui volevano sparare in bocca

Giovanni Tizian ha trent’anni appena e già vive sotto scorta. La ‘ndrangheta lo vuole morto: la vicenda è tristemente nota agli astigiani, fu infatti il faccendiere nicese Guido Torello, nel

Giovanni Tizian ha trent’anni appena e già vive sotto scorta. La ‘ndrangheta lo vuole morto: la vicenda è tristemente nota agli astigiani, fu infatti il faccendiere nicese Guido Torello, nel 2011, parlando al telefono con il boss Nicola Femia, a dire che a Tizian “bisogna sparare in bocca”. Ma il giornalista calabrese non ha mai smesso di parlare, né di scrivere, e sabato sarà ad Asti a presentare il suo ultimo libro a I mesi del giallo. “La nostra guerra non è mai finita” (227 pagine, Mondadori) è il racconto dell’indagine di Giovanni Tizian sulla morte del padre, ammazzato dalla mafia calabrese nel 1989. Gli inquirenti, scrive l’autore, archiviarono il caso dopo pochi mesi, tralasciando però una serie di indizi, nomi e fatti che vengono ripresi dal figlio Giovanni.

Da quelle pagine emerge come Peppe Tizian fosse un uomo tranquillo, un impiegato di banca senza nemici, e allora perché finì nel mirino della criminalità organizzata? Anni dopo la morte del padre, Giovanni Tizian si è trasferito a Modena, ma la ‘ndrangheta lo aveva anticipato e aveva già stretto legami anche in terra emiliana. Ecco allora che le inchieste del giornalista calabrese oltrepassano la sfera familiare e si legano all’evoluzione della criminalità organizzata, si soffermano sull’espansione delle ‘ndrine verso nord, tema cui ha già dedicato il suo libro “Gotica: ‘ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea”. Dal personale al globale, un paradigma che invita a riflettere sul fatto che la mafia non è solo un problema di chi la subisce, ma del paese intero. L’incontro con Giovanni Tizian sarà moderato dalla giornalista Laura Nosenzo e si terrà alle 18 al Ridotto del Teatro Alfieri. Sarà possibile acquistare il libro “La nostra guerra non è mai finita” e farlo autografare dall’autore, che alle 20,30 sarà a cena a Eataly in campagna (frazione Lavezzole 5 a San Damiano, prenotazioni 0141 1745121).

I mesi del giallo proseguirà anche la prossima settimana: giovedì i lettori della Biblioteca di Castagnole Lanze incontreranno gli autori dei libri che hanno preso in prestito durante l’estate appena trascorsa. Si tratta di quattro autori astigiani: Luca Amerio e Luca Baino con il loro “Il caso Calvi”, Cinzia Montagna con “Nec ferro nec igne” e Fabrizio Borgio con “La morte mormora”. Sabato prossimo è atteso al Ridotto dell’Alfieri Nicolai Lilin, scrittore russo autore di “Educazione siberiana”, diventato celebre dopo la trasposizione cinematografica di Gabriele Salvatores. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.

e.in.

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