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Cultura e Spettacoli

Un’orchestra tra Mozart e Beethoven
con i sassofoni che danno colore

Intervista al maestro Giuseppe Gai, dopo il concerto della Corale di San Secondo organizzato nel giorno di Santo Stefano. In scaletta non c'erano le consuete arie del Natale, ma note medievali ed altre composte dal musicista

Il concerto di Santo Stefano della Corale San Secondo diretta dal maestro Giuseppe Gai ha presentato quest’anno diverse novità; non le consuete musiche di autori classici legati alla tradizione del Natale, ma musiche medievali ed altre, su un testo dello stesso periodo storico (“Les trois rois”,“I Magi”), composte dallo stesso Gai. Ed anche, per la prima volta, l’intervento del gruppo di musica antica la Ghironda, a cui si affiancata la Corale. Il successo è stato calorosissimo, con lunghi applausi al termine dell’esecuzione. Al maestro Gai abbiamo chiesto di ragguagliarci sul contenuto del concerto.

A che cosa si deve la presenza della Ghironda?
Avendo scelto musiche medievali e, per la mia composizione, anche un linguaggio musicale medievale, basato sui modi e non sui toni, ho voluto far precedere l’opera da musiche di quel periodo, eseguite con strumenti d’epoca. Per questo ho pensato alla Ghironda. Per il coro ho scelto interventi a quattro voci, cosa rara per il tempo, e li ho trascritti in stile arcaico. Le sezioni hanno cantato note tenute, come si usava nella polifonia del medio evo. I testi provengono dal Laudario di Cortona, dal Liber Vermeil del monastero di Monserrat in Catalogna e dal monastero di Bobbio.

E per “I Magi”, la sua opera, qual è la provenienza del testo?
E’ stato trovato da uno dei coristi, Gian Piero Pagano, in America, su internet. Si tratta di un testo del XIII secolo, oggi conservato alla Biblioteca Nazionale di Parigi, dove è confluito dopo la rivoluzione e la conseguente chiusura dei monasteri. E’ stato pubblicato dal francese E. de Coussemaker nella sua raccolta di drammi liturgici medievali. Questo testo veniva cantato dai monaci dopo la terza, alle nove del mattino, e prima della Messa.

La musica invece è stata composta da lei.
Il testo è accompagnato dalla musica, come la si scriveva allora, sulle quattro righe anziché cinque. Però in questo caso la musica l’ho scritto io, tranne una citazione dal gregoriano.
Non è forse sorprendente l’utilizzo di strumenti quali i sassofoni in un’orchestra classica?
Ho costruito un’orchestra che sta tra quella mozartiana e quella beethoveniana, ma ho voluto inserirvi i sassofoni per una scelta di colore, per uscire dagli schemi.
Del coro hanno fatto parte anche alcuni componenti della Corale Santa Cecilia di Acqui Terme.
E’ una collaborazione iniziata vari anni fa. Alcuni coristi hanno chiesto di poter cantare con noi. Erano presenti in undici. Replicheremo il concerto ad Acqui sabato sera, vigilia dell’Epifania, nella Cattedrale.

Aldo Gamba

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