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Un matrimonio non consumatonella Catania sotto il regime
Cultura e Spettacoli

Un matrimonio non consumato
nella Catania sotto il regime

Era il 1949 quando Vitaliano Brancati pubblicò il “Il bell’Antonio”, racconto di un’impotenza sessuale ambientata nella Catania fascista. Adattato per il teatro dalla figlia dello scrittore,

Era il 1949 quando Vitaliano Brancati pubblicò il “Il bell’Antonio”, racconto di un’impotenza sessuale ambientata nella Catania fascista. Adattato per il teatro dalla figlia dello scrittore, Antonia, il testo sarà allestito questa sera alle 21 sul palco dell’Alfieri per la stagione di prosa. In scena Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti, diretti da Giancarlo Sepe. Nel cast anche  Luchino Giordana, Elena Callegari, Simona Celi, Michele De Marchi, Natale Russo, Alessandro  Romano, Giorgia Visani. Nella sua breve carriera, terminata con la morte improvvisa nel 1954, Brancati affrontò più di una volta il tema dell’erotismo. Accadde verso la fine degli anni ‘30, quando una personale crisi politica gli fece abbandonare il filone di opere allineate alla propaganda di regime. Risale al 1941 il “Don Giovanni in Sicilia”, una farsa a cui seguirono nel 1949 “Il bell’Antonio” e “Paolo il caldo”, pubblicato postumo.

Nel contempo, uscirono con la sua firma racconti e piece teatrali che spesso si scontrarono con la censura. Il romanzo da cui è tratto lo spettacolo di questa sera viene considerato uno dei più lucidi affreschi del Paese, dipinto in un periodo dove un velo di ipocrisia nascondeva le pulsioni e i drammi della sfera più intima. Ne è vittima Antonio, giovane il cui unico merito è l’essere di bell’aspetto. Nonostante sia privo di ogni altro talento, Catania lo venera come una divinità, anche perché gira voce che il ragazzo sia vicino a Mussolini e quindi estremamente influente. La realtà è ben diversa e fitta di non detti, di problemi non affrontati: a iniziare dall’impotenza di Antonio, difficoltà incompresibile ai più che porta due famiglie al centro di un dramma per via di quel matrimonio non consumato.

«La sensualità, la carnalità, le cose taciute e quelle che non si possono dire, i segreti del talamo, l’impotenza o il peso di un ruolo non voluto, sono solo una chiave di lettura che invece di risolvere il romanzo apre la mente del lettore, e in questo caso dello spettatore, alla ricerca di variabili in cui la fine potrebbe non essere nota», scrive in una nota il regista Giancarlo Sepe. Dal romanzo venne tratto anche un celebre adattamento cinematografico di Mauro Bolognini, con protagonisti Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale. I biglietti per lo spettacolo di questa sera sono in vendita a 20 euro, 15 euro gli ingressi in loggione.

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