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Un “nuovo” testo antico per la Biblioteca di Cantarana
Cultura e Spettacoli

Un “nuovo” testo antico per la Biblioteca di Cantarana

La Biblioteca comunale Ezio Pavia di Cantarana da alcuni giorni vanta un “nuovo” testo antico. Si tratta della “Rivoluzione Piemontese del 1821” del conte di Santarosa edito nel 1849

La Biblioteca comunale Ezio Pavia di Cantarana da alcuni giorni vanta un “nuovo” testo antico. Si tratta della “Rivoluzione Piemontese del 1821” del conte di Santarosa edito nel 1849 e presentato ai lettori la scorsa settimana. Un testo originale del Risorgimento italiano che ripercorre le cronache dell’epoca riportando in allegato documenti e lettere autografe di Carlo Alberto.

«Si aggiunge così un altro tassello al nostro progetto di ricerca e recupero di libri, magari non particolarmente rari, ma sicuramente non facili da reperire, che vogliamo mettere a disposizione di chi entra nella nostra biblioteca», spiega il responsabile Marco Ferrero. «L’idea è nata alcuni anni fa, quando siamo entrati in possesso del poema eroico “Il Lettorile”, di Niccolao Boileau Despreaux, tradotto dal francese dal conte cantaranese Carlo Giovanni Battista Cacherano ed edito a Venezia nel 1762. Da quel momento, il consiglio della biblioteca si impegna ad acquistare testi antichi, con particolare attenzione ai volumi che trattano della storia piemontese e italiana, affinché siano più facilmente fruibili e non finiscano a prendere polvere in qualche inaccessibile collezione privata».

Accanto alla traduzione di Cacherano e alla recente acquisizione sulle cronache del Risorgimento piemontese, all’interno della biblioteca di Cantarana sono esposte anche due mape della zona: la prima cartografia post unitaria dell’Istituto Geografico Militare, datata 1884, e una carta risalente alla metà del Cinquecento. «Oltre all’età, la particolarità di questa seconda mappa – aggiunge Ferrero – è la presenza di un errore: il paese di Cantarana è segnato due volte!». Nei prossimi mesi si aggiungeranno alla preziosa collezione altri due volumi: “Elemens d’historie generale” di Millot, edito a Neuchatel nel 1775 e “Annalium ordinis minorm” di Antonio Melissano, edito a Torino nel 1710.

«Dopo 4 anni di chiusura, l’Associazione culturale Il Capitello, si sta impegnando a introdurre altre novità in vista dell’inaugurazione in programma a giugno: una zona dedicata all’ascolto dei vinili e l’esposizione di alcuni pezzi di archeologia cantaranese, il montante in pietra della porta della chiesa del 1400 su cui si è costruita l’attuale parrocchiale e un capitello su cui si distingue lo stemma araldico di una famiglia sconosciuta. Tutto ciò è reso possibile grazie alle donazioni di volumi da parte dei lettori e dalla pubblicazione di libretti sulla storia locale che la biblioteca ha scelto di portare avanti per garantirsi l’indipendenza finanziaria. Il prossimo, dedicato alla vita di Don Giovanni Soria, lo presenteremo il 28 maggio».

Marzia Barosso

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