Settantanni fa nasceva la Repubblica Partigiana dellAlto Monferrato, esperienza di autogoverno che nellautunno del 1944 interessò 20 comuni a sud del fiume Tanaro. A partire da domani,
Settantanni fa nasceva la Repubblica Partigiana dellAlto Monferrato, esperienza di autogoverno che nellautunno del 1944 interessò 20 comuni a sud del fiume Tanaro. A partire da domani, sabato, lIsrat ricorderà liniziativa di quelle forze antifasciste con un calendario di incontri, approfondimenti e passeggiate sui luoghi della memoria. «Quella dellAlto Monferrato fu una delle repubbliche partigiane più estese – ricorda Mario Renosio, direttore dellistituto astigiano – nata durante una fase in cui si auspicava una rapida conclusione della guerra. Garibaldini e autonomi collaborarono per controllare militarmente larea e per costituire Cln e giunte nei paesi del territorio.»
Un coraggioso atto dimpegno che verrà ricordato domani alle 9 al Foro Boario di Nizza Monferrato con il convegno Inventarsi la democrazia, cui parteciperà tra gli altri lex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida, alla guida dellIstituto nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia. «Una generazione nata e cresciuta sotto il fascimo dovette uscire dagli schemi imposti dal regime, rendersi disponibile al confronto e attivare i meccanismi del dibattito democratico che oggi diamo per scontati», aggiunge Renosio spiegando il senso del dibattito.
Oltre a Onida interverrà Laurana Lajolo, che approfondirà il rapporto tra le forze partigiane e la popolazione del territorio. La mattinata si concluderà con il racconto dei rastrellamenti del 2 dicembre 1944, che posero fine allesperienza della Repubblica. «Una data rimasta come il segno di una sconfitta, la fine di un idea. Lazione del 2 dicembre fece parte di un più complessivo intervento militare lungo tutto lAppenino, messo in atto da parte di reparti tedeschi e fascisti altamente specializzati.»
Il calendario di iniziative proseguirà il 26 ottobre a Vinchio con una passeggiata fino al cippo che ricorda due partigiani caduti, quindi a novembre unaltra camminata a Costigliole in memoria di Corrado Bianco. Ucciso giovanissimo da un milite della divisione San Marco, Fulvio Vitali, poi fuggito in Sudamerica, gli è stato dedicato il viale che conduce in paese. La sua vicenda è stata ricostruita da un libro del costigliolese Gino Risso. Lultimo appuntamento è in programma il 2 dicembre a Rocca dArazzo, dove si ricostruirà il rastrellamento anche con le testimonianze di chi visse quei drammatici giorni.
Enrico Panirossi