Uno staff di esperti agronomi avrebbe scoperto l'evoluzione di una rosa in pianta carnivora. Ma la notizia, con tanto di video su YouTube, era un falso realizzato ad arte da un'azienda vitivinicola di Mombaruzzo. E le immagini erano realizzate in digitale. Anche la pubblicità per il vino si fa virale, nell'epoca dei social network …
Una bufala a tutti gli effetti, ma costruita con stile, con tanto di un video che su YouTube ha superato quota 53 mila visite e relativo, meritatissimo vista la creatività delliniziativa, ritorno in traffico web sul sito. È la notizia della fantomatica rosa carnivora rintracciata tra i filari dellazienda vitivinicola Pico Maccario a Mombaruzzo: da tradizionale sentinella delle possibili malattie dei vigneti, secondo uno staff di esperti agronomi, il fiore avrebbe saputo evolversi addirittura in un predatore degli insetti infestanti. Come, non è dato sapersi; ma se fosse, sarebbe la soluzione perfetta per il problema della flavescenza dorata.
In quel caso però, nei giorni della vendemmia, ci sarebbe da fare attenzione a non perdere nasi e dita tra le fauci delle voracissime rose da guardia. I comunicati stampa ufficiali offrono il link a un video, che comproverebbe lesistenza del famelico fiore mutante, attribuito a una altrettanto aleatoria televisione australiana. Non serve molto di più di una ricerca su Google per scoprire che la rete non esiste e il filmato è un pressoché perfetto fake, con tanto di intervista al titolare dellazienda, doppiata in inglese e poi sottotitolata nuovamente in italiano, montaggio e regia da perfetto show televisivo anglosassone.
Nel finale, addirittura immagini in movimento della rosa che inghiotte un insetto: più che 3D, dovrebbe trattarsi di un abile morphing. La notizia è subito rimbalzata per il web, terra per eccellenza delle bufale mediatiche; e più di un blasonato portale di news forse tradito dalla fretta ha subito pubblicato il comunicato per intero, prendendolo per buono. Lo scherzo, insomma, è pienamente riuscito.
f.g.