Va in scena domenica 24 settembre, alle 21, presso la sede della compagnia Casa degli alfieri (regione Moriondo, Castagnole Monferrato) uno studio dello spettacolo “Voci dal micelio” di Teatro Selvatico, come tappa finale di una residenza artistica che li occuperà tutta la settimana.
Questa residenza artistica fa parte del progetto alfieri 50+ realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Next Generation You”.
“La casa degli alfieri è una casa aperta e notoriamente ospitale”, spiega l’attrice Lorenza Zambon. “Mette a disposizione la sala prove, la foresteria, il giardino, il paesaggio per prove teatrali, seminari residenziali, corsi, incontri, residenze creative. La situazione è particolarmente adatta, oltre che al lavoro teatrale, a tutte quelle pratiche ed esperienze in cui il contatto con la natura, la concentrazione, la possibilità di condividere spazi e convivialità siano apporto fondamentale”.
Lo spettacolo
La pièce “Voci dal micelio” di Teatro Selvatico, itinerante nel parco e nelle aree verdi della casa, è una riflessione su un mondo spesso sconosciuto, seppur indispensabile: quello dei funghi. «Come insegna il libro “L’ordine nascosto – la vita segreta dei funghi” di Merlin Sheldrake, tra le fonti ispiratrici dell’opera – spiegano dalla compagnia – i funghi sono ovunque: dentro il nostro corpo, nelle profondità della terra, nell’aria che respiriamo e nelle acque degli oceani e da loro dipendono molte cose della nostra vita».
«Lo spettacolo inizia con una buca, che viene scavata nel terreno da una coppia di giovani – anticipa Elena Borgna, protagonista insieme a Federico Mosca – Lei è entusiasta per la ricerca, segue i suoi sogni e le sue visioni, lui invece è frustrato e non capisce il motivo della fatica che stanno facendo. Questo primo contrasto, in cui possiamo leggere molti altri sotto-temi, porta il ragazzo ad andarsene. Ed è solo a questo punto che lei trova quello che stava cercando: il micelio, la rete interconnessa di funghi nel sottosuolo, che la porta verso un regno di connessioni invisibili ed essenziali».
«In una scena dal sapore mitologico e tragico continua – diventa parte del micelio stesso accedendo a tutte le informazioni contenute nella rete sotterranea. A quel punto lui ritorna, ma è troppo tardi… L’incapacità di trovarsi e di comunicare dei due si specchia con la rete di infinite connessioni tra esseri viventi dentro e fuori dalla terra e con la cecità degli uomini al giorno d’oggi di sentire e vedere questi fili bianchi che connettono ogni cosa».
“Voci dal micelio”, che è stato già presentato, nelle fasi precedenti di studio, al Festival di Ribordone e all’Hemera Festival, nasce da un soggetto originale di Elena Borgna (anche autrice dei testi, attrice e regista), Federico Mosca (anche attore, regista e musicista) e Isacco Caraccio.
Lo spettacolo sarà preceduto, dalle 20, da un brindisi e un momento conviviale. Ingressi 5 euro, non è necessaria la prenotazione (www.archivioteatralita.it, 328/7069085 in orario pomeridiano).