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Economia

Cassa integrazione straordinaria alla Blutec

L’ammortizzatore sociale, che durerà 12 mesi, coinvolge ad Asti 120 lavoratori. Timori alla Way Assauto, venerdì l’assemblea sindacale

Cassa integrazione alla Blutec

Al via da questa settimana la cassa integrazione straordinaria negli stabilimenti del gruppo industriale Blutec, tra cui quello di Strada Cascina Cauda ad Asti. Qui vengono stampate e assemblate componenti per l’illuminazione delle auto e sono impegnati circa 120 lavoratori.
«Nei giorni scorsi – spiega Silvano Uppo, segretario generale provinciale Uilm Uil, sigla rappresentata in azienda insieme a Fim Cisl e Fiom Cgil – è stato firmato l’avvio dell’ammortizzatore sociale, chiesto e concesso ad hoc perché si tratta di un gruppo industriale che è in amministrazione straordinaria dallo scorso 18 ottobre. La cassa integrazione avrà una durata di 12 mesi con una incidenza differente a seconda dei volumi di produzione dei singoli stabilimenti. Per quanto riguarda Asti sarà pari ad una giornata per lavoratore. Il pagamento avverrà direttamente dall’Inps, cosa che, purtroppo, prevede tempi tecnici lunghi. Siamo quindi preoccupati per il futuro di questo stabilimento, di cui seguiremo con attenzione le vicende».

Timori alla Way Assauto

Preoccupazione anche per quanto riguarda la Way Assauto.
E’ in programma per venerdì 31 gennaio alle 9 l’assemblea sindacale per i lavoratori della Way Assauto, convocata dai sindacati di categoria Fim Cisl e Uilm Uil.
L’azienda – che produce ammortizzatori per automobili, veicoli industriali e mezzi agricoli – è di proprietà, dal 2011, della multinazionale cinese Nanyang Cijan Auto Shock Absorber Co. e, da oltre due anni, si trova nella nuova sede di corso Casale.
«Siamo stati contattati dai lavoratori – spiega Silvano Uppo, segretario generale provinciale Uilm Uil – preoccupati perché l’ultimo stipendio ricevuto, quello relativo allo scorso dicembre, non è stato versato per intero». «In busta paga – aggiunge Salvatore Pafundi, segretario generale provinciale Fim Cisl – i dipendenti hanno trovato solo 500 euro. Da qui la preoccupazione».
«Per questo motivo – continua Uppo – abbiamo deciso di fissare un incontro con i dipendenti, confrontarci con loro e poi incontrare la proprietà per avere un aggiornamento sulla situazione aziendale e capire se si tratta solo di un ritardo o se, invece, la questione va analizzata più a fondo».
I lavoratori attualmente impegnati in azienda sono circa 45, tra tecnici di laboratorio, impiegati, operai e addetti di magazzino.

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