Corso da Oss, consegnati gli attestati
Ventisei nuovi operatori socio sanitari hanno conseguito la qualifica professionale al termine del corso di formazione professionale organizzato dal Polo universitario Rita Levi Montalcini (in collaborazione con Irecoop, Comune di Asti e Asl) e interamente finanziato dalla Regione Piemonte.
Dalla fine del 2018, il consorzio Uni-Astiss, che gestisce a livello amministrativo il Polo universitario, è infatti anche agenzia formativa accreditata presso la Regione Piemonte. L’obiettivo è puntare sulla formazione di profili professionali utili al territorio e alla sua economia.
La cerimonia di consegna degli attestati si è svolta oggi pomeriggio in aula magna nel rispetto del protocollo anti Covid, alla presenza del presidente del consorzio Asti Studi Superiori Mario Sacco, del presidente della commissione esaminatrice Franco Alessandro Fava (docente dell’università degli Studi di Torino e della Pontificia università salesiana), del responsabile organizzativo del corso Luigi Graglia, del direttore del Polo universitario Francesco Scalfari e dei responsabili Irecoop Piemonte.
I 26 neo operatori socio-sanitari
Ecco i nomi dei 26 neo operatori socio-sanitari: Claudio Aggio, Lisa Amerio, Jessica Anania, Silvana Aresca, Miriam Belvedere, Monica Bertone, Lucia Buquicchio, Fabiana Angela Carbone, Fabio Carbone, Rosa Caré, Carpio Condor Irene Del Pilar, Paola De Rose, Alessandro Feruglio, Franco Guerrero, Vesna Jovanovic, Luisa Lopomo, Iuliana Lupascu, Rosella Maiocco, Asja Mauro, Anna Maria Monticone, Katia Ruotolo, Svetlana Severin, Agata Siciliano, Donatella Tarasco, Fabrizio Bosco, Donatella Cerruti.
«Il corso professionalizzante da Oss – commenta Mario Sacco, presidente del consorzio Uni-Astiss – è in linea con i corsi di laurea presenti nel polo astigiano, calati sulla realtà socio economica del territorio. Il tutto in un’ottica di creazione di nuovi posti di lavoro nell’ambito sanitario, di massima utilità nella fase di emergenza sanitaria che stiamo vivendo e per la cura delle categorie più fragili».
Elisa Ferrando