Presentata la App “Maggie – Il tesoro di Seshat”
È stata presentata sabato scorso, alla scuola media Brofferio, la nuova App intitolata “Maggie – Il tesoro di Seshat”.
Si tratta di un progetto del club di servizio Soroptimist nato, come è stato spiegato durante la diretta streaming da Firenze nell’ambito della presentazione, da un’idea di Enrica Ficai Veltroni e Caterina Primi, socie del club toscano. Le quali, grazie alla consulenza di alcuni tecnici, sono giunte al risultato di un videogioco educativo rivolto a bambini (ma soprattutto bambine) dai 7 ai 12 anni per avvicinarli alle discipline Stem (acronimo inglese nato nel 2000 che indica scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Un modo innovativo per sostenere lo sviluppo del potenziale femminile come, da sempre, è nell’ intento di questa associazione mondiale composta da donne che, ad Asti, è nata nel 1961 grazie a 19 socie fondatrici.
Numerosi i presenti alla presentazione, tra cui la past president Soroptimist Daniela Timon, la futura presidente Maria Bagnadentro, la segretaria Elena Porro. E ancora Cristina Trotta, dirigente scolastica della “Brofferio” e socia Soroptimist, e Paola Bugnano, ambasciatrice Italiana Scientix Europa per le Stem.
Gli obiettivi del progetto
«Ancora poche donne, sia in Italia che nel mondo, eccellono nelle materie scientifiche – ha esordito Daniela Timon – e in quest’ottica il Club Soroptimist di Firenze, con il sostegno di tutti i club italiani, ha elaborato “Maggie”, il cui nome è un chiaro riferimento alla grande astrofisica Margherita Hack».
«E’ un gioco d’ingegno in cui bisogna risolvere enigmi con difficoltà crescenti – ha continuato Cristina Trotta – tarato su bambini della scuola primaria ma adatto fino ai 12 anni. Permette di fare il percorso anche in lingua inglese, il che è un valore aggiunto».
Durante la mattinata alcuni ragazzi della “Brofferio” hanno poi spiegato ad alunni della scuola primaria il nuovo gioco, cui hanno contribuito, per la parte artistica, Emanuela Gruppo e Fiorella Graglia e, per la parte tecnologica, Luciano Ratti, Elisa Frassineti, Silvia Giachin e Isabella Catalani.
Cosa propone la App
L’App, scaricabile gratuitamente da sabato scorso come qualsiasi altra applicazione, è un gioco d’avventura in cui la chiave per procedere sta nella risoluzione di diversi problemi. Propone sfide, offre indizi e ricompense. Inoltre, tutti giocano nei panni femminili di Maggie, chiaro messaggio contro gli stereotipi che si sviluppano proprio in questi primi anni di vita e che poi, difficilmente, regrediscono. «Il nostro futuro è sempre più legato alle discipline scientifiche – ha sottolineato Paola Bugnano – per cui le quattro materie Stem devono essere insegnate contemporaneamente. E’ un approccio diverso che coinvolge e suscita immediato interesse negli studenti e in cui bisogna incentivare e ampliare gli spazi femminili, ancora troppo scarsi (in America solo il 12% delle donne lavora in campi scientifici)». «A questo proposito – ha concluso Daniela Timon – dallo scorso anno è stata istituita una borsa di studio per incoraggiare la presenza femminile nei settori Stem. E dato il grande numero di domande pervenute, i riconoscimenti donati sono stati due».