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Economia

“L’ingresso degli studenti delle superiori dalle 9 è controproducente”

Il commento di due dirigenti scolastici, Stella Perrone e Franco Calcagno, su quanto prevede il nuovo DPCM per scaglionare gli ingressi dei ragazzi

L’ingresso degli studenti non prima delle 9

L’ingresso non prima delle 9 a partire da domani (mercoledì) per gli studenti delle scuole superiori, previsto nel nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sta suscitando il dibattito tra i dirigenti scolastici. Molti dei quali, nelle piccole realtà, condividono l’opinione espressa “a caldo” dal presidente nazionale ANP (Associazione Nazionale Presidi) Antonio Giannelli, al termine della conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha definito condivisibile la riaffermazione del valore della didattica in presenza, ma non l’orario di ingresso alle superiori dalle 9. Auspicando, a questo proposito, che siano le istituzioni scolastiche, in base all’autonomia, a valutare la situazione e a decidere per il meglio.

Il commento della dirigente Perrone

Sulla stessa lunghezza d’onda due dirigenti scolastici astigiani.
Stella Perrone, a capo dell’istituto Alfieri (che comprende liceo classico Alfieri, istituto Sella e liceo artistico Benedetto Alfieri), non ha dubbi. «L’inizio delle lezioni alle 9, in una realtà come la nostra – afferma – non ha senso. Non solo non porta vantaggi, è controproducente».
La dirigente sottolinea infatti come molti studenti delle scuole superiori di Asti vengano da fuori città utilizzando i mezzi pubblici. «I bus extraurbani arrivano in città prima delle otto – sottolinea – per cui, se le lezioni dovessero cominciare alle nove, starebbero in giro per la città, al freddo, per un’ora. Senza contare tutti i ragazzi che, residenti in città, non potranno più essere accompagnati dai genitori, che alle 9 sono già al lavoro».
«Il tutto – continua – per poi dover recuperare l’ora di lezione al pomeriggio attraverso la didattica a distanza. Ma noi abbiamo già previsto una parte (residuale) di lezioni on line, che abbiamo stabilito in base alle nostre esigenze».
Perrone sottolinea anche la difficoltà di dover modificare l’orario delle lezioni, frutto di un lavoro di due settimane, in poche ore. «Il nuovo orario dovrebbe entrare in vigore da mercoledì 21 ottobre. Come si fa ad imporre un cambiamento così radicale a livello organizzativo? Peraltro tengo a sottolineare che le scuole, nonostante le difficoltà, stanno funzionando benissimo, perché hanno protocolli anti Covid molto rigidi e sono tassative sulle regole da seguire per evitare contagi. Il punto è che i comportamenti corretti devono essere manutenuti anche oltre l’orario delle lezioni».

L’opinione del preside Calcagno

Anche Franco Calcagno, dirigente dell’istituto tecnico Artom, non condivide la disposizione dell’ingresso non prima delle 9. «Secondo me – afferma – è corretto il principio di scaglionare gli ingressi, ma l’inizio delle lezioni alle 9 per tutti è insostenibile. Può andare bene per le grandi città, dove si utilizzano mezzi di trasporto come bus e metropolitana, per cui l’ingresso a quell’ora consente ai ragazzi di non incrociare i lavoratori sui mezzi, evitando l’affollamento. Ma nella nostra realtà gli studenti che provengono da fuori provincia hanno un’unica corsa a disposizione, per cui sarebbero costretti a prendere lo stesso pullman e poi aspettare per un’ora al freddo l’inizio delle lezioni. Auspichiamo quindi un chiarimento da parte del Ministero dell’Istruzione, un’apertura nella direzione dell’autonomia scolastica».

Elisa Ferrando

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