Aveva 22 anni quando, nel 1964, aprì il primo cantiere in proprio. Oggi lazienda festeggia cinquantanni di attività, in un momento in cui leconomia del mattone ha il fiato corto. Ma di
Aveva 22 anni quando, nel 1964, aprì il primo cantiere in proprio. Oggi lazienda festeggia cinquantanni di attività, in un momento in cui leconomia del mattone ha il fiato corto. Ma di appendere martello e caschetto al chiodo Giuseppe Olivieri neppure lontanamente ci pensa. E non fa mistero dei sui 72 anni, portati con giovanile disinvoltura, «perché stare al bar a fare il pensionato non mi ci vedo proprio». Pochi giorni di prima di Natale il figlio Fabrizio, parte integrante dellazienda di famiglia, con i dipendenti della Olivieri Costruzioni Generali srl hanno festeggiato i cinquantanni di fondazione di una delle impese edili più conosciute ed apprezzate del sud Astigiano.
Una storia che, come accade spesso, viaggia sul binario dellintraprendenza, dove intuito e senso degli affari fanno tuttuno con il coraggio del vero imprenditore. Il suo curriculum è una carrellata di inventiva e successi, misurati sempre con latavica ponderatezza piemontese. Bubbiese, il giovane Giuseppe Olivieri nel 1964 apre con la moglie Secondina Santero la prima ditta individuale, «perché per me fare case è stata sempre una passione innata» spiega.
Nel 1981 dà vita alla Immobiliare Canellese e, dieci anni dopo iscrittosi allalbo dei costruttori, alla Olivieri snc e alla O.P., attiva nel campo dellattività estrattiva. In azienda entra il figlio Fabrizio, con il quale crea la Immobiliare Millennium e, nel 2002, fonda la Eco Nord, società di raccolta e conferimento di inerti, lunica presente nel canellese. «Fabrizio è con me dal 1982 e si è assunto molte responsabilità, portando quella ventata di giovinezza e di modernità che serve in tutte le aziende per permettere il ricambio generazionale. Avere mio figlio in azienda è una grande soddisfazione oltre che rappresentare una presenza indispensabile per il nostro gruppo».
Quanto sembrano lontani i giorni dellesordio, che Giuseppe Olivieri ricorda con amarcord e un groppo in gola. «Erano anni in cui per chi aveva voglia di fare non cera che limbarazzo della scelta. Io volevo fare il muratore. Ricordo che la prima casa che costruii era in via Alba, di proprietà del signor Cerutti. Ancora oggi, a pensarci, mi vengono i brividi: così giovane, prendersi una così grande responsabilità aiutato soltanto da un ragazzino, quelli che allora si chiamavano "furich" come ero stato io. Ma erano gli anni del boom, e con un po di coraggio e intraprendenza ce lho fatta». Nella sua carriera non ci sono solo case. La società è stata lartefice dello sviluppo economico del distretto industriale dellenomeccanica: molte strutture di aziende di primordine, famose in tutto il mondo, portano la sua firma.
«Sono orgoglioso dice Olivieri – di avere contribuito in modo determinante alla costruzione delle sedi produttive di Arol, Fimer, lntercap, Mas Pack e molte altre. Questo settore, come quello dei lavori pubblici, ha richiesto nuovi importanti investimenti e negli anni la nostra azienda è cresciuta in tecnologia e professionalità, grazie a continue sfide che il mercato ci ha proposto». Già, il mercato che nel campo delle costruzioni sconta un rallentamento iniziato con la bolla immobiliare. Chi si aspetta un jaccuse, però, rimarrà deluso. «Le case non hanno mai tradito. Forse ci ha rimesso chi ha giocato in borsa. Non conosco nessuno che, acquistato un garage o un alloggio cinquantanni fa abbia perso soldi. Il valore potrà variare ma nel tempo il mattone ripaga sempre».
Giovanni Vassallo