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O I Premio sicurezza
Economia
Riconoscimento

Al gruppo industriale O-I il premio Inail per la sicurezza

Presente anche ad Asti con uno stabilimento che conta circa 210 dipendenti – Noviello: «L’obiettivo è “infortuni zero”»

Premio nell’ambito della sicurezza per il gruppo industriale O-I Italy, leader mondiale nella produzione di contenitori in vetro per l’industria alimentare e delle bevande, presente anche ad Asti con uno stabilimento che conta circa 210 dipendenti. Ha infatti recentemente ricevuto a Roma il Premio Inail 2023 nel campo della sicurezza del lavoro, promosso in collaborazione con Confindustria.
L’obiettivo è riconoscere le imprese che attuano misure concrete, efficaci e specifiche per affrontare al proprio interno il tema della sicurezza. Nello specifico, O-I Italy ha ricevuto il riconoscimento come azienda impegnata nella salvaguardia della salute e della sicurezza del personale. A ritirare il premio, tra gli altri, l’amministratore delegato del gruppo, Roberto Noviello; la responsabile sicurezza Elena Santhià, il managing director Guido Robustelli.

Il commento dell’amministratore delegato Noviello

Ad esprimere soddisfazione – senza però mai dimenticare l’ambizioso obiettivo “Infortuni zero”, diventato il motto del gruppo – l’amministratore delegato Noviello.
«Il premio è stato istituito anni fa – ricorda – ma come gruppo vi abbiamo partecipato ora per la prima volta, entrando nella classifica finale. Abbiamo deciso di prendervi parte, dedicando tempo e risorse umane a produrre il materiale necessario all’Inail per decretare i vincitori, in quanto riteniamo che la sicurezza sia un tema centrale. Il nostro gruppo comprende fabbriche molto automatizzate, attive a ciclo continuo 24 ore su 24, quindi la componente del rischio è sicuramente presente. Di conseguenza abbiamo sviluppato una serie di azioni per ridurla al minimo: garantiamo i dispositivi di sicurezza, i sistemi di controllo e fermo automatico alle macchine; ci occupiamo di istruire tutti gli addetti con appositi corsi di formazione; adottiamo le cosiddette “buone pratiche” in questo ambito. Tra queste, la “Stop work autority”. Ovvero, la possibilità per ciascun lavoratore di fermare l’attività di chiunque – subalterno, collega, capo, rappresentante di una ditta esterna – che si accorge stia agendo senza seguire le regole di sicurezza. E posso assicurare che è già capitato, anche al sottoscritto; quando è successo, mi sono complimentato con chi mi ha avvisato».
Allo studio ci sono anche nuovi progetti. «Come gruppo – continua – stiamo valutando la possibilità di applicare l’intelligenza artificiale a livello di sicurezza. Il dibattito sul tema è aperto e coinvolge i responsabili in questo ambito delle aziende che, come noi, appartengono al mondo del vetro, per cui vedremo come svilupparlo».

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